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Condanna in cassazione per cronista che copiò documenti segreti

Di Redazione |

PALERMO – Commette il reato di «violazione della pubblica custodia di cose» il giornalista che faccia copia di provvedimenti giudiziari tutelati da segreto. Non incide sul giudizio l’eventuale complicità del magistrato o comunque di un pubblico ufficiale. La Cassazione, con sentenza n. 15838 ha così confermato la condanna a un anno di reclusione (pena sospesa) nel confronti di un giornalista di Repubblica, Francesco Viviano, che nel 2010 aveva pubblicato un dettagliato articolo sull’inchiesta condotta dalla Procura di Trani sul cosiddetto “caso Rai-Agcom”».

«Questa sentenza è un attacco alla libertà di stampa e non a un singolo giornalista», commenta all’ANSA Francesco Viviano. Solidarietà nei confronti del collega viene espressa anche dal Cdr de La Repubblica che esprime «preoccupazione dinanzi al fatto che condotte mosse esclusivamente dall’intento di assicurare il diritto dovere di cronaca vengano punite con il carcere». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA