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Clima impazzito, c’è la Sicilia tra le regioni più colpite dagli eventi meteo estremi
Secondo Legambiente dall’inizio del 2023 in tutta Italia c'è stato un aumento del 135% rispetto a quelli di inizio 2022
E’ allarme eventi meteo estremi in Italia. A lanciarlo è Legambiente che ha calcolato dall’inizio del 2023 un aumento del 135% rispetto a quelli di inizio 2022: da gennaio a maggio, sono stati 122 contro i 52 dello stesso periodo dell’anno scorso. Secondo un’indagine commissionata da Greenpeace, 4 italiani su 10 hanno paura dei cambiamenti climatici.
E se la scienza ricorda che all’origine ci sono i gas serra, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha espresso «l’auspicio di abbandonare il carbone entro il 2024 se i prezzi del gas tengono», comunque l’intenzione è di non usarlo più dal 2025. Poi sarà la volta del petrolio e del gas che deve accompagnare i fossili verso la discesa. E per aiutare l’Ambiente bisogna partire dalle città da cui proviene il 70% delle emissioni nocive, bisogna «eliminare velocemente auto euro 1 e euro 2, se pensiamo che una euro 2 inquina 28 volte una euro 6».
Nella Giornata mondiale dell’Ambiente, la 50/a quest’anno, dedicata dall’Onu alla lotta alla plastica, il Wwf ricorda che oltre 40 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica invadono ogni anno terra e mare e che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo.
In casa nostra si cerca di prevenire tanti disastri naturali. Quest’anno, ricorda Legambiente «gli allagamenti da piogge intense sono la tipologia» di eventi estremi che si è verificata con più frequenza con 30 episodi contro i 16 dei primi 5 mesi del 2022, segnando un +87,5%. Le regioni più colpite sono Emilia Romagna, Sicilia, Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana.
«Bisogna invertire al più presto la rotta» avverte il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, commentando i dati dell’Osservatorio Città Clima e chiedendo «al governo Meloni un’assunzione di responsabilità perché per affrontare il tema della crisi climatica serve una decisa volontà politica con interventi concreti per riparare gli errori del passato come ad esempio tombare i fiumi, costruire in aree non idonee o in prossimità dei corsi d’acqua. I primi strumenti sono proprio il piano di adattamento al clima e le risorse per attuarlo, l’aggiornamento del Pniec, una legge contro il consumo di suolo». Sul Piano nazionale e integrato per l’energia e il clima Pichetto ha assicurato che sarà pubblicato entro fine giugno.
Anche il Papa si è espresso oggi sollecitando «più alleanza tra essere umano e ambiente». E la premier Giorgia Meloni, parlando al Tink tank Futuro Italia remind, ha spiegato che «una delle sfide cruciali che abbiamo davanti è saper coniugare sostenibilità ambientale – che non può essere considerata teoria astratta – e sviluppo economico, unendo la conservazione dell’ambiente alle attività dell’uomo». Dunque «accompagnando le famiglie, le imprese e i cittadini verso la transizione verde senza per questo consegnarci a nuove dipendenze o distruggendo intere filiere produttive».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA