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Circuiva anziani, professoressa di religione arrestata a Messina

Di Redazione |

REGGIO CALABRIA – A scuola insegnava religione, ma una volta terminato l’orario di lezione dimenticava i precetti del cattolicesimo per dedicarsi all’esoterismo e circuire anziani e incapaci per depredarli dei loro beni. Anziani che non esitava a lasciare, praticamente «reclusi», in una casa, dove vivevano fra cumuli di spazzatura in condizioni igienico-sanitarie di totale degrado.

A portare alla luce la vicenda sono stati i finanzieri della Compagnia di Reggio Calabria che, al termine di indagini coordinate dalla Procura, hanno arrestato un’insegnante di religione di 59 anni, reggina, ma domiciliata a Messina, dove esercitava la sua professione in una scuola della provincia. La donna è ora accusata di circonvenzione di incapace.

L’insegnante era un’assidua frequentatrice di opere caritatevoli, mense dei poveri, chiese, soggiorni della Caritas e case di riposo. Ed era in questi luoghi che individuava le sue vittime. Facendosi scudo della sua professione, avvicinava i più deboli psicologicamente e li irretiva per depredarli di ogni bene mobiliare e immobiliare, del loro denaro e di ogni loro oggetto di valore, attraverso l’indotta sottoscrizione di Procure speciali, testamenti e deleghe ad operare su conti correnti in suo favore. Per portare a termine i suoi scopi, la donna non esitava a ricorrere a riti magici per fare ancora più presa sulle deboli menti delle sue vittime.

Nel corso delle perquisizioni effettuate durante le indagini, i finanzieri hanno trovato tutto un «armamentario» di oggetti: istruzioni per praticare riti magici per rimuovere le vibrazioni negative dalle case, una «corazza di protezione» con simbologia del settore, un «captatore tri-sensor» e un talismano che assicurerebbe protezione duratura.

A fare emergere la vicenda è stata la denuncia presentata da un 43enne reggino, che ha riferito di essere stato raggirato da alcuni parenti allo scopo di sottrargli l’eredità lasciatagli dai genitori morti. Ai finanzieri è balzata subito agli occhi l’incongruenza tra la firma apposta sulla denuncia, molto elementare, come quelle dei bambini, rispetto al testo dell’esposto, ben articolato e molto preciso. Indagando, gli autori hanno infine individuato il denunciante e lo hanno trovato in una delle case dell’insegnante, insieme ad una anziana inferma, costretti entrambi a vivere in mezzo ai rifiuti. La donna era impossibilitata a muoversi, mentre l’uomo, sofferente di disturbi psichici, era stato soggiogato a tal punto da ritenere di essere ricercato dalle forze dell’ordine e che l’unico posto sicuro fosse quella casa in cui viveva in condizioni degradanti.

Grazie alle indagini è così venuto fuori uno scenario completamente diverso da quello inizialmente delineato nella denuncia. Ed è emerso che, con un modus operandi ben consolidato, l’insegnante di religione si impadroniva dei beni delle vittime, inducendole a sottoscrivere a suo favore ogni genere di atto che le consentisse di impossessarsene. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA