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L'EMERGENZA

Cenere e rifiuti, miscela esplosiva per Catania tra cumuli che crescono e aggressioni ai netturbini

In piena estate, con la città presa d'assalto dai turisti, l'ennesima crisi: l'amministrazione prova a correre ai ripari

Di Maria Elena Quaiotti |

Due gli annunci di ieri del sindaco Enrico Trantino, diffusi via social: intanto, la raccolta della cenere vulcanica richiederà più tempo rispetto a quanto annunciato, mentre sul fronte rifiuti e i cumuli di cui si sta riempiendo la città «insieme alle ditte – scrive Trantino – si è deciso di prestabilire zone in cui si lascerà il rifiuto non conforme in modo da consentire alla polizia locale di identificare (ove possibile) gli autori. Ho chiesto al comandante Sorbino di rafforzare la squadra ambientale, io stesso mi presto a far parte delle pattuglie. Attendiamo a giorni l’assegnazione dei fondi dalla Regione per gli extra costi per acquistare carrellati, telecamere e reclutare – a seguito di bando – una settantina di ispettori ambientali. Il tutto al netto di ulteriori problemi con le discariche. Fra qualche giorno partiremo con la nuova campagna di comunicazione e a brevissimo convocheremo un incontro pubblico. Sto inoltre preparando una scheda per la viceministro dell’Ambiente per proporre riforme che rendano più efficaci le sanzioni. Intendiamo sensibilizzare gli amministratori di condominio. Non possiamo più consentire che i cittadini indifferenti alle regole continuino ad agire come se la città fosse loro. Non è una battaglia del sindaco, né dell’amministrazione, ma della città».

In attesa

Lo smaltimento della cenere, quindi, si protrarrà ancora per giorni. Da lunedì dovrebbero raccogliere la cenere lasciata nei sacchetti in quanto, più pulita, può essere destinata a una ditta che ne ha fatto richiesta. Non esistono rimedi se non attendere, anche se ciò significherà subire la presenza di terra in strada».

Sul fronte del conferimento della cenere nei Centri comunali di raccolta (Ccr) al viale Tirreno a Trappeto nord e in via Galatioto 169 a Picanello, ieri la gente in effetti si è recata nei due siti, ma per la quantità conferita si è presto esaurito lo spazio disponibile. Nel frattempo sacchetti con la cenere sono stati esposti fuori dalle case, così come indicato in un primo momento dal Comune, salvo poi precisare: «La cenere vulcanica esposta davanti alle abitazioni potrà essere ritirata dalle aziende solo quando verranno individuati gli impianti di conferimento».

I centri mobili

Intanto, domani e martedì, dalle 9 alle 17, verranno attivati due Ccr mobili, a Canalicchio nell’ex largo Merola (oggi via Bernardo Citrone) e a Nesima Inferiore nello slargo davanti all’istituto Gemmellaro di corso Indipendenza. Inevitabile la riflessione sui quattro Ccr già pronti, ma ancora non aperti e che sarebbero decisamente strategici anche (ma non solo) in tempi di doppia emergenza cenere e rifiuti: si tratta delle strutture in via Fratelli Cairoli, viale Biagio Pecorino, via Forcile all’interno dell’ex mercato ortofrutticolo e tra via Filippo Neri e via Vagliasindi. «Per aprire i Ccr – chiarisce Salvo Tomarchio, assessore all’Ecologia – mancano solo gli attacchi alla rete elettrica. Solo in Italia può succedere che quattro Ccr restino bloccati perché Enel, nonostante infiniti solleciti, perde tempo ad allacciare i contatori. È ridicolo, lunedì (domani, ndr) solleciterò per l’ennesima volta».

Intanto, parlando di Lotto Centro, a ieri il Consorzio Gema ha pulito piazza Duomo, piazza Università, via Etnea, corso Italia, il Lungomare, via Domenico Tempio, viale Ulisse e, parzialmente, le strade del centro storico. C’è ancora cenere all’interno del parcheggio R1 di Amts e in via Plebiscito, ma anche in corso Indipendenza, dove continuano a crescere i cumuli di spazzatura lasciati da giorni, non raccolta perché non differenziata e non conferita correttamente.

Insofferenza

Il mix cenere-rifiuti sta inevitabilmente creando le prime situazioni di insofferenza da parte degli stessi cittadini che, però, i cumuli li hanno creati. E continuano ad alimentarli. Una situazione che rischia di diventare seria perché, come conferma Fabrizio Patania, direttore del Consorzio Gema, «da qualche giorno assistiamo a cittadini esasperati che si presentano in azienda a minacciare i lavoratori, addirittura li fermano per strada. Stiamo cercando di garantire la sicurezza degli operatori, che escono sempre in due, mai da soli».

«Oggi (ieri, ndr) – denunciano Enza Meli (Uil) e Salvo Bonaventura, (Uiltrasporti) – un autocompattatore è stato bloccato in centro storico da alcuni cittadini chiedevano il ritiro della “indifferenziata” (o per meglio dire “non differenziata”, ndr) in un giorno non previsto dal calendario. I lavoratori vengono minacciati durante il servizio, specie nei quartieri popolari. Chiediamo risposte dalle istituzioni per garantire condizioni di lavoro adeguate, ormai rese impossibili dal sommarsi delle emergenze».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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