Molestata sull'autobus. Bloccata in un angolo e palpeggiata brutalmente nelle parti intime. Deve aver vissuto un incubo una ragazza di 18 anni di Catania che però ha denunciato tutto ai carabinieri e ha permesso l'arresto del bruto, un ragazzo di soli 17 anni, di nazionalità tunisina, catturato dai militari del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale in una struttura d’accoglienza per minori della città. Il giovane è accusato di violenza sessuale.
I militari sono intervenuti in realtà per la chiamata del responsabile della struttura di accoglienza, il quale riferiva di una lite tra alcuni ospiti del centro e delle persone arrivate dall'esterno Catania, la quale asseriva che alcuni suoi ospiti avevano avuto una lite con alcune persone che, tra l’altro, si trovavano ancora sul posto. I militari sono accorsi e hanno scoperto che quelle persone chiedevano a gran voce di “confrontarsi” con uno dei minori opiti, accusato di d’aver abusato sessualmente della ragazza catanese di 18 anni.
Quest’ultima, come poi verbalizzato nella sua denuncia, mentre in compagnia della cugina 16enne si travava a bordo di un bus dell’AMT per recarsi a casa, è stata accerchiata e pesantemente molestata da un gruppo di sette giovani extracomunitari, saliti sul mezzo alla fermata di via Acquicella Porto. Le due ragazze, molto impaurite, si sono dirette subito verso la porta d’uscita nella speranza di sottrarsi alle loro attenzioni ma uno degli scalmanati ha afferrata una delle due amiche, l'ha bloccata e, sfruttando il fatto che indossasse dei pantaloncini corti, l’ha palpeggiata sulle gambe soffermandosi in maniera violenta nelle zone intime.
La reazione della ragazza, che ha cominciato a gridare e a piangere, ha richiamato l'autista che è intervenuto e ha scoraggiato il gruppo dal continuare finendo per essere ingiuriato e deriso dal branco che a quel punto è sceso dal bus in Viale da Verrazzano mentre le due ragazze, ancora sotto shock , si sono recate presso l’abitazione poco distante della nonna, dove hanno informato lo zio di quanto accaduto.
Lo zio delle due ragazze insieme con loro si è immediatamente messo alla ricerca in auto del terribile gruppetto localizzato a un certo punto nei pressi del Viale Grimaldi; da qui quasi immediato è stato il “contatto” fisico ma l'uomo è dovuto fuggire vista l’inferiorità numerica e il fatto che il branco aveva cominciato a lancire di pietre sull’autovettura e a prendere nuovamente di mira con parolacce le due ragazze.
Lo zio a quel punto ha chiamato altri parenti e si è recato nel centro d’accoglienza dove poi sono arrivati i carabinieri che hanno proceduto all’individuazione del responsabile da parte della ragazza vittima della violenza, arrestandolo come condiviso con il magistrato di turno della Procura presso il Tribunale dei Minorenni etnea e quindi accompagnandolo presso il Centro di Prima Accoglienza per minori di Catania.