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Catania: Sequestro da 2 mln di euroNel mirino fidatissimo di Laudani

Catania: Sequestro da 2 mln di euro Nel mirino fidatissimo di Iano Laudani

Nella giornata di lunedì i militari del Gico del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza  di Catania hanno dato seguito ad un sequestro di beni nei confronti di Giovanni Costantino detto “Nuccio Cannaleri”, attualmente agli arresti domiciliari.

Di Redazione |

«La lotta alla mafia va condotta attraverso i blitz e gli arresti, è vero, ma non si può trascurare l’aspetto dell’aggressione ai patrimoni accumulati illecitamente dai clan. Sequestri e confische rappresentano, infatti, strumento importantissimo per indebolire le organizzazioni criminali, per togliere loro l’ossigeno». Lo ha detto tante volte, in passato, l’ex procuratore di Catania, Giovanni Salvi, e su questo solco ci si è mossi durante il suo mandato, durante la reggenza di Michelangelo Patanè e adesso, evidentemente e con analoga oculatezza, anche sotto la nuova guida di Carmelo Zuccaro.

Non a caso nella giornata di lunedì, con  provvedimento dei giudici della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania emesso su richiesta della Procura della Repubblica, i militari del Gico del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza  di Catania hanno dato seguito ad un sequestro di beni per oltre due milioni di euro nei confronti di Giovanni Costantino (nella foto), detto “Nuccio Cannaleri”, attualmente agli arresti domiciliari, accusato dai collaboratori di giustizia di essere uno degli uomini di maggior spessore del clan dei Laudani “mussi ‘i ficurinia” e destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito del recente maxiblitz dei carabinieri del comando provinciale denominato “I Vicerè”.

Al Costantino, dopo lunghe operazioni cui hanno preso parte, oltre alle Fiamme gialle, anche l’ufficiale giudiziario in servizio presso la Corte di Appello di Catania e l’amministratore giudiziario per la normativa antimafia avvocato Alessandro Pistorio, sono stati sottratti alcuni immobili ricadenti nei territori di Aci Bonaccorsi e Viagrande, nonché un appezzamento di terreno, degli autoveicoli, svariati rapporti bancari,  nonché  un’attività  commerciale, un grosso chiosco, in territorio di San Giovanni la Punta, che secondo gli inquirenti sarebbe  riconducibile all’indagato e, quale socio occulto, al 33enne Sebastiano Laudani.

La figura di “Nuccio Cannaleri” è stata ben tratteggiata nelle pagine dell’ordinanza “I Vicerè”, laddove – è scritto – viene definito come «importante esponente della “famiglia” Laudani, facente parte del” gruppo di San Giovanni la Punta». Con precedenti penali datati per rapina e furto, condannato per associazione mafiosa durante uno dei procedimenti scaturiti dal blitz Ficodindia, in cui patteggiò (reato commesso sino al 1997), Giovanni Costantino viene indicato dai collaboratori di giustizia, in testa il 34enne Giuseppe Laudani (l’ex nipote prediletto del patriarca Sebastiano),  quale soggetto particolarmente vicino a “Iano il piccolo” (cugino dello stesso Giuseppe), in grado di poter contare sull’apporto di un manipolo di fedelissimi. In principio tale disponibilità del Costantino nei confronti di “Iano il piccolo”  aveva creato delle frizioni con Giuseppe Laudani, ma dopo la riappacificazione fra i due cugini “Nuccio Cannaleri” (o “Cannalera”, secondo alcuni, dal soprannome di uno zio), raccontano sempre i collaboratori, sarebbe stato riconosciuto – lui e i suoi fedelissimi – come membro della “famiglia”.

Secondo quanto emerso nel corso dell’attività investigativa propedeutica al blitz “Vicerè”, Costantino si sarebbe occupato di estorsioni, usura e traffico di stupefacenti; avrebbe anche posseduto delle armi e una sua stalla, alle spalle del centro commerciale “Le Zagare”, avrebbe ospitato alcune riunioni fra personaggi di livello del clan Laudani. Inoltre – e qui viene giustificato il sequestro del Gico – si sarebbe preoccupato di riciclare denaro provento di attività illecite del sodalizio, intestando a sé i beni con esso acquistati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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