Cronaca
Catania, sequestrate sei tonnellate di tonno rosso
Notte intensa per gli uomini della Guardia Costiera, che nei porti di Catania e Acitrezza hanno effettuato un sequestro record di tonno rosso per un peso complessivo superiore alle sei tonnellate, il cui valore di mercato al dettaglio supera i 200mila euro, prezzo di mercato che sarebbe ulteriormente maggiorato qualora fosse stato immesso nel circuito internazionale. Il tonno è stato sequestrato e “segnalato” al Banco Alimentare affinché possa individuare le strutture bisognevoli sia nel territorio siciliano che calabrese.
Ai trasgressori sono state inflitte sanzioni amministrative per 30mila euro e si è proceduto alla confisca dei furgoni refrigerati utilizzati per il trasporto illecito.
Gli esemplari sottoposti a sequestro, alcuni dei quali giudicati, dai veterinario non idonei al consumo umano, non erano in regola nemmeno con documentazione sulla tracciabilità. Questa legge documenta in modo inequivocabilmente tutti i singoli passaggi, dal momento in cui il tonno rosso viene pescato, quindi dall’identificazione del tratto di mare interessato dalla battuta di pesca, al pescherecchio che ne ha effettuato la cattura, all’impresa di pesca che lo commercializza, fino ad arrivare al venditore al dettaglio.
La pesca al tonno rosso è effettuata soltanto dai pescherecci che ne hanno assegnata una determinata “quota di cattura” così detta “quota tonno”.
Il valore economico del tonno rosso, aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi anni a causa dell’aumento della domanda sul mercato “globale”, ha comportato un eccesso di catture della specie che è in “sofferenza”. Per questo motivo la pesca è consentita secondo un rigido sistema di controllo a favore di un numero ristretto di imbarcazioni in possesso delle “quote”.
Il commercio illegale di tonno rosso, oltre a far scaturire una ulteriore diminuzione dello stock ittico, comporta altresì il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie, per non parlare dell’evasione fiscale e del danno economico agli operatori della pesca onesti.
In campo europeo la Commissione internazionale per la conservazione del tonno (ICCAT), ha dovuto disciplinare questo settore con puntuali raccomandazioni, recepite in Regolamenti della Commissione Europea, proprio per ridurre lo sforzo di pesca, necessario a riequilibrare la quantità di tonno rosso pescato e la capacità riproduttiva della specie.
L’attività condotta dai militari della Guardia Costiera, rientra in un programma di tutela ambientale e mantenimento delle risorse ittiche che le capitanerie di porto svolgono in tutto il territorio nazionale con particolare riguardo alle filiera della pesca ed alla salvaguardia dell’ecosistema marino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA