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Catania, per Riccardo Pellegrino nuovo seggio al Comune e vecchie accuse per corruzione elettorale

Il processo al neoconsigliere comunale e agli ex sindaci Maesano e Susinni al rush finale. Il pm ha chiesto condanna a 3 anni. Prossima udienza a settembre. La difesa: «Dimostreremo infondatezza»

Di Laura Distefano |

La nuova avventura politica di Riccardo Pellegrino al Consiglio comunale (ha ottenuto 1.665 preferenze nella lista di Forza Italia) sta per partire. Ancora qualche giorno e poi ci sarà l’insediamento. Ma almeno nei primi mesi dovrà affrontare le ultime udienze del processo per corruzione elettorale che lo vede imputato assieme al padre Filippo, agli ex sindaci di Aci Catena e Mascali, Ascenzio Maesano e Biagio Susinni, e ad altre 7 persone. Il 30 maggio scorso era in programma un’udienza davanti al Tribunale monocratico – giudice Dora Anastasi – ma non si è svolta perché Pellegrino senior ha depositato un certificato medico. Era prevista la continuazione delle arringhe difensive. La giudice ha rinviato al prossimo 29 settembre sempre nell’aula Santoro del Palazzo di via Crispi.

da sinistra Ascenzio Maesano e Biagio Susinni

Riavvolgiamo il nastro. Le accuse mosse a Pellegrino riguardano la tornata elettorale del 2017 quando si candidò alle regionali non riuscendo però a conquistare una poltrona a Palazzo d’Orleans. Nel 2018 al politico catanese, che quell’anno aveva tentato la corsa a sindaco con una lista civica, la Dia notificò l’avviso di conclusione delle indagini firmato dai pm Marco Bisogni (oggi membro togato del Csm) e Tiziana Laudani. Secondo il teorema accusatorio, per il sostegno a Pellegrino sarebbero «stati pagati 50 euro a voto». Ma quando il consigliere comunale incassò la sconfitta avrebbe voluto rientrare dall’investimento, pretendendo la restituzione delle somme. Questo elemento emergerebbe – come evidenziato in requisitoria e in una memoria integrativa (di oltre 200 pagine) depositata dal sostituto procuratore – dalle conversazioni captate. Sono state proprio le intercettazioni, che portarono a ipotizzare il coinvolgimento di politici e degli altri imputati.

Nell’udienza del 7 febbraio scorso la pm Laudani ha chiesto la condanna di Riccardo Pellegrino a 3 anni di reclusione e 6mila euro di multa, Biagio Susinni a 1 anno e 6 mesi e 4mila euro di multa, Ascenzio Maesano a 1 anno e 3mila euro di multa, Filippo Pellegrino (padre del consigliere) a 1 anno e 6 mesi e 4mila euro di multa, Giuseppe Panebianco a 1 anno e 6 mesi e 4mila euro di multa, Ivan Andrea Guarrera a 1 anno e 6 mesi, Antonino Castorina a 1 anno e 3mila euro di multa, Antonio Di Benedetto a 1 anno e 3mila euro di multa , Salvatore Di Benedetto a 1 anno e 3mila euro di multa, Gesualdo Briganti a 1 anno e 3mila euro di multa, Salvatore Gulisano a 1 anno e 3mila euro di multa.

A marzo sono cominciate le arringhe delle difese. L’avvocato Enzo Di Mauro, difensore di Castorina, dopo aver evidenziato l’insussistenza delle accuse ha chiesto l’assoluzione. Così come gli avvocati Orazio ed Enrico Consolo per Panebianco. I due legali hanno rappresentato l’inutilizzabilità delle intercettazioni perché disposte per un reato diverso e più grave (416 ter c.p), mai contestato agli imputati e hanno indicato al giudice che manca la prova della corresponsione di somme di denaro agli elettori.Nella prossima udienza gli avvocati Vincenzo Mellia e Giuseppe Marletta, difensori di Maesano, chiederanno l’insussistenza del fatto. A settembre parlerà anche il difensore di Pellegrino, l’avvocato Luca Mirone, che afferma: «Il mio assistito ha sempre fortemente respinto le accuse e lo dimostreremo».Il consigliere comunale azzurro, fortemente radicato con la sua attività politica (e professionale tramite i Caf) a San Cristoforo, diversi anni fa finì al centro delle polemiche per il fratello Gaetano, condannato nel processo d’appello bis Ippocampo (e quindi non ancora definitiva) perché ritenuto un appartenente del clan Mazzei. Pellegrino, che ha sempre preso le distanze dal parente, è stato archiviato per ben tre volte per indagini collegate alla criminalità organizzata.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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