Catania, per la morte della piccola Chloe a giudizio 9 medici del Garibaldi Nesima

Di Redazione / 15 Dicembre 2020

CATANIA – Il Gup di Catania, Anna Maria Cristaldi, ha rinviato a giudizio nove medici e chirurghi pediatrici dell’ospedale Garibaldi Nesima per la morte dopo 4 mesi di coma, il 17 luglio del 2017, della piccola Chloe di undici mesi. Per quattro medici e altrettanti chirurghi il reato ipotizzato è di omicidio e lesioni colpose. Al nono imputato, un chirurgo pediatrico, è contestato il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Nel procedimento sono state ammesse sei parti civili, tutti familiari della vittima, rappresentate dall’avvocato Giuseppe Incardona del foro di Palermo. L’azienda ospedaliera Garibaldi di Catania è citata come responsabile civile.

Chloe era stata ricoverata per una banale invaginazione intestinale il 27 febbraio 2017. L’intervento chirurgico per rimuovere l’occlusione intestinale non è stato eseguito perché sempre rimandato. Per questo, ricostruisce l’accusa, la bambina per «il protrarsi della patologia andava in arresto cardiocircolatorio cui conseguiva dapprima uno stato comatoso da sofferenza cerebrale diffusa ipossico ischemica protrattosi per sei mesi e successivamente il decesso».

Nel procedimento due medici sono anche accusati uno di avere «falsamente attestato di avere eseguito personalmente il massaggio cardiaco alla bambina» e un altro per «attestato falsamente» che l’operazione «si rinviava per condizioni ottimali (nonostante la grave situazione clinica della bambina) per altro intervento di emergenza improrogabile (ciò in contrasto con la realtà dal momento che la sala operatoria di chirurgia pediatrica era libera)».

I genitori avevan sporto denuncia ai carabinieri già dopo l’entrata in coma della piccola a marzo dopo l’intervento effettuato secondo i giudici in ritardo. La magistratura ha aperto un’inchiesta prima per lesioni, poi, dal 17 luglio, per omicidio colposo. Diciassette i medici “avvisati” e indagati durante l’inchiesta. Un atto dovuto alla ricerca della verità e delle eventuali responsabilità.

Una brutta storia, triste per la famiglia, per la piccola che non c’è più, per quanti adesso dovranno spiegare, chiarire e difendersi. Un consulente dell’ospedale Gaslini di Genova durante le indagini era stato incaricato per conto della Procura di accertare e verificare sul corretto iter sanitario del caso.

La prima udienza del processo si terrà il 21 settembre del 2021 davanti la sezione penale del Tribunale in composizione monocratica. 

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