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Catania, Paladino e Sanfilippo dai domiciliari al carcere: «Possono inquinare le prove»

Di Redazione |

Lasciano i domiciliari per finire in carcere due dei professionisti arrestati nelle scorse settimane nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza “Fake Credits” che ha portato all’esecuzione di una trentina di misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata alla commissione continuata di reati tributari. I finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno infatti eseguito un provvedimento del gip del tribunale che ha aggravato la misura cautelare per Antonio Paladino, 57 anni, commercialista, presidente di Confimed Italia e per Gaetano Sanfilippo, 43 anni, dipendente dello Studio Professionale “Paladino”, e suo diretto collaboratore in Confimed Italia.

Secondo quanto ha spiegato la Procura di Catania per entrambi si tratta dell’aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari che era stata concessa al posto della detenzione in carcere in considerazione della presunta volontà di collaborare alle indagini e alle dichiarazioni rese dai due professionisti al pubblico ministero in sede di interrogatorio.

Le attività di riscontro svolte dalla Procura e dalla Guardia di finanza di Catania, hanno infatti permesso di evidenziare che sia Paladino che Sanfilippo avrebbero rilasciato false dichiarazioni ai magistrati allo scopo di alleggerire la propria posizione e per addossare la responsabilità delle operazioni fiscali fraudolente ad altri soggetti che al momento sono estranei ai fatti.

Da qui la richiesta della Procura che è stata accolta dal gip del Tribunale di Catania allo scopo di evitare che i due indagati possano inquinare il quadro probatorio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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