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LA SENTENZA

Catania: le estorsioni ai tempi del Covid, condanne per boss e donne del clan Santapaola-Ercolano

La Corte d’Appello ha confermato quasi tutte le pene comminate in primo grado agli estortori: le vittime erano i titolari di un hard discount

Di Laura Distefano |

Solo tre riforme nel processo d’appello Jukebox, frutto dell’inchiesta che in piena pandemia Covid portò all’arresto dei boss del gruppo di Cosa nostra di San Giovanni Galermo che per quasi venti anni avevano incassato il pizzo dai titolari – padre e figlio – di alcuni hard discount. In manette finirono anche le mogli di alcuni storici affiliati ai Santapaola-Ercolano. Donne che si erano sostituite ai mariti per incassare la tangente dopo che erano finiti in carcere. Tra queste Francesca Spartà, moglie di Salvatore Basile, e la sorella Rita (consorte di Salvatore Gurrieri, il “puffo”, ma che non è nel processo di secondo grado).La Corte d’Appello ha confermato quasi tutte le pene comminate in primo grado. Ma il collegio ha anche rigettato alcuni ricorsi presentati dalla Procura, come quello per il boss Turi Fiore, detto “ciuri”.

Le decisioni

Partiamo dalle condanne rideterminate: Roberto Marino 4 anni 7 mesi e 10 giorni e 1.000 euro di multa; Gaetano Riolo 4 anni e 8 mesi e 3.000 euro di multa; Francesca Spartà 3 anni 4 mesi e 3.000 euro di multa. Restano inalterate le condanne nei confronti degli altri imputati : Salvatore Basile 1 anno di reclusione e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Salvatore Fiore 1 anno e 2 mesi e 600 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Luca Marino 6 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa; Nunzio Mirenda 6 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa; Vincenzo Mirenda 6 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa; Lucio Francesco Motta 6 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa; Cristian Paternò 1 anno e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza; Rita Spartà 4 anni e 2 mesi di reclusione e 1.000 euro di multa; Maria Antonietta Strano 4 anni e 2 mesi di reclusione e 1.000 euro di multa.

Confermata anche la pena nei confronti del boss di Paternò, Domenico Assinnata, 1 anno di reclusione e 400 euro di multa quale aumento in continuazione con altra sentenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA