Cronaca
Catania, la metro leggera per i paesi etnei tra chiacchiere e realtà
CATANIA – La metropolitana rilancia, progetta. Giorni fa la Regione ha appaltato i lavori della linea che da Piazza Stesicoro porterà sino all’aeroporto. Ma i piani di Fce prevedono anche una linea che arriverà sino ad Adrano-Belpasso. In un’ottica futura sono buone notizie per la mobilità cittadina. Peccato che gli stessi progetti non riguardino le aree dell’hinterland di Catania dove vivono molti più abitanti della stessa città. In paesi come Viagrande, Trecastagni, Pedara, San Giovanni La Punta, San Gregorio, Gravina, Mascalucia ci vivono ormai centinaia di migliaia di persone. Si è costruito senza tregua e sono sorti complessi di palazzine e villette singole. Molti paesi hanno aumentato la popolazione di migliaia d unità a scapito della città, ma nonostante i progetti che nel corso degli anni sono stati presentati mai niente è stato previsto per la mobilità dei paesi.
Così l’edilizia è andata aumentando, ma le strade sono rimaste quelle di sempre per cui ci sono momenti della giornata, soprattutto nelle ore di punta, in cui il traffico impazzisce. Certo in una zona sismica come la nostra e con un vulcano attivo prima di permettere ai paesi di costruire a dismisura ci si sarebbe dovuti occupare della intera viabilità dell’intera area etnea. Una politica che sappia realmente lavorare per il territorio avrebbe dovuto pensare per tempo a come prevedere una rotaia di superficie, sulla stregua della «Trenord» di Milano, un trenino locale che collega molti paesi della cintura urbana con le stazioni in cui poi si scambia con la metro. Ma lì le cose le sanno fare. Da noi, invece, anni e anni di progetti e chiacchiere. E, inoltre, sarebbe stato molto utile prevedere progetti per ampliare strade strette e tortuose come quella che collega S. G. la Punta a Trecastagni o quella che attraversa Viagrande.
Di una monorotaia di superficie per i paesi etnei se ne parla dal 2010 quando l’allora presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, presentò un progetto di trenino per collegare molti dei centri con le stazioni della metro catanese. Ma si è dovuto attendere il settembre 2015 per vedere approvato dalla Città Metropolitana il progetto preliminare di EtnaRail, un sistema di metropolitana leggera su monorotaia. E soltanto adesso, dopo 4 anni, l’assessorato regionale alle Infrastrutture avrebbe «rispolverato» il progetto e sembra che a breve l’assessore Marco Falcone terrà una riunione ad hoc.
Nel 2010 Castiglione fece la proposta a una azienda catanese specializzata in costruzioni ferroviarie, insieme con altre imprese italiane e straniere per prevedere lo sviluppo del progetto in monorotaia. Il benestare arrivò dai sindaci dei comuni coinvolti, ma anche dalla Soprintendenza, dal Genio Civile, dall’Anas, visto che la monorotaia dovrebbe scavalcherebbe la Tangenziale. Dovrebbe essere coinvolta anche l’Università perché il progetto prevede una prima tratta che parte da via Milo dove si trova la fermata della metro e sale sino alla cittadella universitaria dove si trova il parcheggio Santa Sofia.
Il progetto ovviamente avrebbe un impatto positivo nella mobilità dell’intera città e delle zone pedemontane e offrirebbe un servizio veloce ed efficiente in grado di costituire una seria alternativa al mezzo privato. I cittadini che ogno giorno imprecano chiusi in auto per raggiungere la città verrebbero invogliati a lasciare l’auto nei parcheggi e a prendere la metro di superficie, con risparmio di tempo e denaro.
Il progetto prevede due linee per 22 km di linea, con 18 stazioni. La prima collegherebbe l’area dello stadio Cibali con Pedara. La seconda linea è prevista tra San Giovanni La Punta-Borgo. l’area di Mascalucia, invece, dovrebbe essere servita con un sistema di Brt.
La tratta Pedara-Stadio dovrebbe costare 260 milioni, l’80% dei quali attraverso fondi Por e il restante 20% a carico dei privati. Dei cinque parcheggi scambiatori previsti lungo la linea, quello di Santa Sofia è già esistente per questo la realizzazione della prima tratta Milo-Cittadella potrebbe essere roba di poco. E’ inoltre prevista l’istituzione di una linea Brt per collegare la stazione di Mascalucia a Tremestieri Etneo. Presso la fermata Milo sarà possibile invece scambiare con la metropolitana e raggiungere il centro città in pochi minuti.
Entrambe le linee prevedono tempi di percorrenza, da capolinea a capolinea, di circa 20 minuti. In particolare, la linea Pedara-città avrà una frequenza di una corsa ogni 3’30” nell’orario di punta. In totale saranno impiegate 56 vetture. Inoltre i parcheggi scambiatori saranno dotati di coperture fotovoltaiche che produrranno energia elettrica per contribuire all’alimentazione della monorotaia. Tra i particolari del progetto l’altezza della sopraelevata sarà mdi circa 7 metri, con piloni di sostegno ogni 25.
Altro progetto per migliorare la mobilità dell’hinterland è la strada dell’Etna che dovrebbe collegare Nicolosi con la tangenziale. Se ne parla da oltre un decennio e il progetto è stato ionserito qualche anno fa tra le opere strategiche, ma ciò non significa nulla perché non è stata mai posta la prima pietra dell’opera.
Insomma sulla carta ci sono gradi novità per la mobilità di tutta la fascia metropolitana. Ma in concreto non c’è ancora nulla. Nulla di nulla…COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA