Una strada che finisce su una sciara, dei piloni rimasti lì senza il viadotto, un cavalcavia dove non è mai passata un’auto. Sono i simboli di un cantiere interrotto nel 2006 (nelle foto di Davide Anastasi) e che con quasi dieci anni di ritardo sulla fine dei lavori ha ormai un posto di tutto rispetto tra le incompiute di Sicilia, e di assoluto primo piano tra le opere pubbliche catanesi rimaste a metà, anzi quasi ultimate ma inutilizzabili. E’ il caso del tratto Rotolo-Ognina del viale De Gasperi, asse parallelo al lungomare che fa parte delle opere progettate e appaltate dall’ex Ufficio speciale per l’emergenza traffico e sicurezza sismica, sospeso nel 2006 nella fase conclusiva dei lavori per esaurimento dei fondi, che avrebbe dovuto “liberare” (molto più che per una domenica al mese) il secondo tratto dello stesso lungomare, oltre a fungere da via di fuga e collegamento con l’ospedale Cannizzaro in caso di emergenza di protezione civile.
Il problema è che quest’opera, che scorre a poche centinaia di metri a monte del lungomare, in gran parte già realizzata con fondi di Protezione civile regionale dalla rotonda del Rotolo in direzione Ognina, da allora è in attesa di qualcosa di essenziale e necessario nell’ultimo tratto, il viadotto di un centinaio di metri che colmando il dislivello con l’area alle spalle di piazza Mancini Battaglia, dovrà innestarsi sul viale Ulisse, integrandosi dunque alla viabilità della circonvallazione. E da allora, i piloni che su questo tratto finale del viale De Gasperi erano stati già impiantati nell’ultima fase dei lavori per sostenere il ponte con sbocco sul viale Ulisse, sono rimasti monchi e in “attesa” dell’impalcato che consentirà l’apertura della strada.
Nel tempo, la questione già complessa sul fronte degli oneri maturati, si è ulteriormente ingarbugliata anche perché intanto in dieci anni sono aumentati i costi del lavoro e dei materiali e si rende necessario un nuovo appalto da poco più di due milioni di euro per ultimare quanto è rimasto incompiuto, con la fornitura e messa in opera del viadotto di un centinaio di metri da “posare” sopra le travi, oltre all’illuminazione e a una serie di rifiniture necessarie per mettere in esercizio la strada dal Rotolo al viale Ulisse.