Notizie Locali


SEZIONI
Catania 10°

Il vescovo: «Non offendiamo la patria di Agata

Catania, il vescovo: «Non offendiamo la patria di Agata e non rassegniamoci all’idea del malaffare nella nostra città»

L'appello di mons. Gristina a chiusura delle celebrazioni per la Patrona

Di Rossella Jannello |

C’è stato anche un appello «civile» nell’omelia dell’arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina che ha accompagnato la messa solenne per la chiusura delle celebrazioni in onore di Sant’Agata. Una omelia incentrata ancora una volta sul tema Giubileare che ha fatto da sfondo alle celebrazione e sulla santità come imitazione di Cristo. Ma il presule non ha esitato a inoltrare l’omelia su temi sociali parlando delle «infedeltà personale al Vangelo» di ognuno di noi. «Le notizie non belle e non esemplari che apprendiamo anche circa il nostro territorio e la nostra Catania – ha esclamato – ci parlano di macchie che ci disonorano come cittadini e come cristiani. «Non possiamo rassegnarci all’idea – ha aggiunto – che il nome della nostra Città sia associato a malaffare, corruzione, comportamenti mafiosi e delinquenza minorile. Non possiamo offendere la patria di Agata. Dobbiamo cambiare vita, e ciascuno di noi sa bene cosa deve cambiare nel proprio comportamento di cittadino e di cristiano». Ma come cambiare? «Siamo nella Quaresima del Giubileo della Misericordia – ha ricordato l’arcivescovo – e Sant’Agata questa sera ci chiede di accogliere l’invito che il Signore ci rivolge soprattutto in questo tempo di Quaresima: “Ritornate a me con tutto il cuore… Laceratevi il cuore e non le vesti”»

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: