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Catania, i pm a Salvini e Toninelli: «Siano fatti sbarcare dalla Diciotti i 29 minori»

Di Redazione |

Decine di ragazzi eritrei, alcuni vittime di violenze e abusi nel proprio Paese, sono da giorni sulla nave Diciotti, ferma nel porto di Catania. E ora associazioni, il Garante per l’Infanzia e la stessa Procura per i minori di Catania si mobilitano affinché a quegli adolescenti, “a cui sono stati elusi i diritti», venga permesso di scendere. Per questo, tra i 177 migranti a bordo della nave della Guardia Costiera, sotto i riflettori in queste ore c’è soprattutto un gruppo di 29 minorenni.

SALVINI: «I BIMBI POSSONO SCENDERE»

Per loro, in campo sono scesi anche i magistrati per i minori, lanciando un appello al governo: in una lettera ai ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al Prefetto, la Procura dei minorenni di Catania ha chiesto che quelli non accompagnati «siano fatti sbarcare» dalla nave. L’iniziativa del Procuratore della Repubblica Caterina Ajello è arrivata dopo il deposito di un esposto firmato dall’associazione Intersos. Il magistrato, ricordando che le convenzioni internazionali e le leggi italiane, evidenzia che “sono stati elusi i diritti» dei minorenni non accompagnati tra cui «il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri stati europei». Secondo i dati forniti dall’associazione InterSos, sulla Diciotti alcuni dei minori eritrei avrebbero segni evidenti degli abusi e delle violenze subite nel proprio paese o disagi psicologici.

Molti di loro hanno già parenti, soprattutto fratelli, nel resto d’Europa. Altri, più di una decina, si dichiarano maggiorenni ma sono «potenzialmente minori». Sempre secondo InterSos, a bordo – accompagnati da almeno un genitore – ci sarebbero anche un bimbo di quattro mesi, uno di poco più di un anno e un altro di sei.

Ma a mobilitarsi non sono state solo le associazioni e i magistrati. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha scritto una lettera al Comandante generale della Guardia Costiera e al Capo Dipartimento libertà civili del Ministero dell’interno chiedendo con urgenza informazioni ufficiali sui minori a bordo: «fondamentali per poter organizzare tempestivamente le necessarie misure di accoglienza previste dal nostro ordinamento giuridico».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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