LA FUGA DI GAS
Catania, i periti nella “zona rossa” dell’esplosione a San Giovanni Galermo
Il sopralluogo dei consulenti nominati dalla Procura e dei magistrati nell’area posta sotto sequestro
I periti nominati dalla procura ieri sono andati nella “red zone” di via Fratelli Gualandi. Un passo cruciale per scoprire le cause dell’esplosione avvenuta il 21 gennaio scorso a seguito di una fuga di gas a Trappeto Nord. E che ha provocato il crollo di due palazzine e il danneggiamento di diverse villette. Assieme ai consulenti dello studio Bardazza di Milano (gli stessi che si sono occupati del rogo scoppiato nell’estate 2023 all’aeroporto Fontanarossa, ndr) ieri erano presenti anche il pm Emanuele Vadalà e il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che stanno coordinando l’inchiesta per disastro colposo delegata ai carabinieri della Compagnia di Fontanarossa e ai Vigili del Fuoco. Il contributo dei consulenti tecnici sarà integrato con le indagini svolte dai vigili del fuoco e dai militari dell’Arma con lo scopo «di ricostruire le cause» dell’esplosione e «le eventuali responsabilità del disastro».
Come già anticipato da La Sicilia la zona rossa è stata posta sotto sequestro da carabinieri e vigili del fuoco. «Il provvedimento – scrive la procura – è stato adottato per garantire che lo stato dei luoghi rimanga invariato e consentire lo svolgimento delle attività necessarie a chiarire le cause dell’accaduto». Parallelamente le operazioni, svolte da carabinieri e vigili del fuoco, hanno riguardato anche la messo in sicurezza l’intera area colpita «in modo da garantire la tutela dell’incolumità pubblica, eliminare ogni rischio residuo e poter così procedere a svolgere gli accertamenti». Nel frattempo, i carabinieri di Nesima stanno garantendo agli sfollati l’accesso alle loro abitazioni, incluse quelle che ricadono nella red zone, per poter recuperare alcuni effetti personali.
Il ripristino del gas
Intanto, oggi, verrà ripristinato il servizio di fornitura del gas metano alla Cittadella Universitaria e al Policlinico di via Santa Sofia. A renderlo noto è stata Catania Rete Gas. «Nell’ottica di un incessante lavoro verso un ritorno alla normalità e cercando di ridurre al minimo i disagi» ha annunciato il presidente Gianfranco Todaro. «Abbiamo mobilitato le nostre squadre di operai – ha aggiunto – e stiamo lavorando nella massima collaborazione con l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine e tutti i soggetti interessati con un preciso cronoprogramma di intervento. La nostra intenzione è comunicare giornalmente ai nostri utenti tutte le novità e operazioni intraprese e votate, passo dopo passo, ad un lento ma costante ritorno a quella normalità auspicata da tutti».
Le attività di ripristino dell’alimentazione del gas sono state avviate nell’area che coinvolge circa 5.500 utenze e la cui fornitura è legata a un importante tratto di rete che alimenta le sottoreti di pertinenza. Sono in corso le attività di parzializzazione per isolare e restringere quanto più possibile la zona di emergenza. Le squadre in campo stanno procedendo a chiudere tutti i contatori interessati e le relative prese stradali immediatamente a monte dei contatori. Ciò consentirà di poter rimettere in pressione i distretti parzializzati in condizione di sicurezza. «A collaudo positivo, coordinati dalle Autorità Terze coinvolte, si procederà – ha concluso Todaro – alla riattivazione di ciascun contatore dove sarà richiesta la presenza dell’utente finale per condurre le attività di riapertura in massima sicurezza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA