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Catania, galli e galline in fuga… all’ospedale Cannizzaro

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – Quattro galli in un pollaio? No, sarebbe meglio in questo caso dire quattro galli in ospedale… Tanto è curiosa e singolare la foto che pubblichiamo qui accanto. Sembrerà strano ma è proprio così. Ieri l’ampio piazzale del padiglione S dell’ospedale Cannizzaro (Unità spinale e Utir) era pieno di galli e galline che scorrazzavano tranquillamente avvicinandosi alle persone e schivando le auto. Se al posto del padiglione ci fosse stata una antica casa colonica sarebbe stato un paesaggio bucolico. Uno scenario curioso che ha destato l’attenzione di chi si trovava a passare. In effetti decine e decine di pennuti e pulcini, tranquillamente, pigolavano e beccavano per terra alla ricerca di cibo, avvicinandosi tranquillamente alle persone. Incuriositi per l’insolito spettacolo campestre a due passi dalla pista dell’Elisoccorso abbiamo chiesto al personale del reparto se la direzione del Cannizzaro avesse deciso di organizzare una singolare “pet therapy” all’aperto, magari per aiutare i tanti ragazzi in carrozzina, sorridenti per l’insolito episodio, che davano da mangiare ai pennuti. Ma l’addetto al centralino ci ha guardato in faccia con stupore e senza battere ciglio ha esclamato: «Saranno le solite galline scappate dal terreno qui accanto. Non è la prima volta che accade. Di solito poi rientrano nel loro terreno e non si vedono più».

Ma a rendere ancora singolare questa vicenda è il racconto dei medici. «Sì, ci sono frequentemente tanti galli e galline che vagano per il piazzale e dobbiamo stare attenti a non schiacciarli. Spesso abbiamo anche trovato alcune uova nelle aiuole circostanti l’edificio».

Pare che al Cannizzaro siano state avvistate anche alcune capre. Uova più latte fresco non mancano quindi… ma non sarebbe una novità. A Genova, nell’ampia area dell’ospedale San Martino, sarebbero stati avvistati anche i cinghiali.

Non sappiamo se uova e latte abbiano mai fatto parte di una tradizionale frittata ospedaliera, ma ci fa piacere pensare che quantomeno questi pennuti siano stati un momento di svago per i tanti ragazzi costretti a una vita alquanto difficile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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