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Corte d'Assise D'Appello

Catania, Cosa nostra e la faida intestina: 7 killer alla sbarra

Gli omicidi di Salvatore Di Pasquale e Michele Costanzo del 2004: la pg ha chiesto la conferma della condanna del gup.

Di Laura Distefano |

Confermare la pena a 30 anni per i sicari degli omicidi Salvatore Di Pasquale (conosciuto come “Giorgio Armani”) e Michele Costanzo, uccisi nel corso della guerra intestina tra Santapaola ed Ercolano tra aprile e maggio 2004. Si è chiusa così stamattina la requisitoria della pg Iole Boscarino, che ha chiesto alla Corte d’Assise d’Appello di non concedere alcuna riduzione a Luigi Ferrini, Pietro Privitera, Angelo Pappalardo e Marco Strano, considerati i componenti del gruppo di fuoco per il delitto Di Pasquale e a Maurizio Zuccaro e Arnaldo Santoro, indicati rispettivamente mandante e killer di Costanzo. I sei imputati sono stati condannati dal gup Luigi Barone.

Il processo è frutto dell’inchiesta del Ros Dakar che dopo le dichiarazioni del pentito Dario Caruana – che si è autoaccusato di aver ammazzato Di Pasquale ed è stato condannato assieme a Salvatore Guglielmino – ha messo assieme i vari pezzi di altre indagini e ha chiuso il cerchio sui sei imputati. Ai nomi del capomafia Zuccaro e di Santoro si arriva sempre grazie al collaboratore, ex soldato del gruppo di Monte Po, che avrebbe ricevuto le confessioni di Lorenzo Saitta, u scheletro già condannato all’ergastolo per l’omicidio Costanzo avvenuto alla zona industriale di Catania.

I particolari della requisitoria della pg e retroscena inediti su altri filoni investigativi saranno pubblicati nel giornale in edicola domani.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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