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LA SENTENZA D'APPELLO

Catania, condannati i boss della “Gomorra” etnea: gestivano le piazze di spaccio a Trappeto Nord

Il processo, denominato Quota Cento, è stato diviso in due tronconi per un problema di numeri: gli indagati coinvolti furono 101

Di Laura Distefano |

Il processo, denominato Quota Cento, è stato diviso in due tronconi per un problema di numeri. A novembre 2020 i carabinieri chiusero 12 piazze di spaccio tra via Capo Passero e altre strade di Trappeto Nord. Gli indagati coinvolti furono 101. L’uomo chiave era Lorenzo Michele Schillaci, detto l’albanese, che gestiva lo spaccio all’ombra dei grattacieli di Trappeto Nord. Nel corso del processo il boss – che poi si scoprirà con l’inchiesta Agorà aveva un ruolo di vertice nella cabina di regia di Cosa nostra etnea – ha fatto delle ammissioni sulle contestazioni, manifestando la sua volontà ad ad allontanarsi dai contesti criminali. Infatti il gup Carlo Cannella gli concesse le attenuanti generiche.

I nomi e le pene

Ieri è arrivata la sentenza della Corte d’Appello del primo troncone del maxi processo, che alla fine ha condannato Schillaci a 20 anni. Ma come pena complessiva con altre sentenze già emesse in passato.Nel dispositivo, lungo 8 pagine, la Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile l’appello proposto dalla pg nei confronti di Gianluca Calì, Giuseppe Paolo Rapisarda e Nazzareno Rapisarda e per effetto ha dichiarato l’esecutività della pena. Pena rideterminata per Nicola Cirino Allegra 10 mesi e 1.400 euro di multa, Giuseppe Barbagallo 6 anni e 10 mesi, Vincenzo Barbagallo 6 anni e 4 mesi, Christian Barbato 5 anni, Giuseppe Emanuele Belgiorno 8 anni e 4 mesi, Salvatore Bellanti 3 anni e 6 mesi e 14.000 euro di multa, Simone Biazzo 7 anni e 6 mesi, Antonio Bonaceto 8 anni, 9 mesi e 10 giorni, Andrea Calabretta 7 anni, Orazio Castagna 5 anni e 6 mesi e 24mila euro di multa, Domenico Caudullo 6 anni, Hermann Cipriano 4 anni e 8 mesi, Orazio Danubio 6 anni, 10 mesi e 20 giorni, Damiano De Luca 5 anni e 8 mesi, Simone Di Mauro 7 anni e 2 mesi, Alessandro Di Pasquale 9 anni, Simone Benedetto Simone Fichera 8 anni 10 mesi e 20 giorni, Francesco Finocchiaro 13 anni e 4 mesi, Antonino Silvestro Franceschino 7 anni e 4 mesi, Gabriele Furnari 4 anni e 6 mesi, Flippo Gennaro 6 anni e 8 mesi e 22.000 euro di multa, Giovanni Grasso 4 anni e 6 mesi, Ignazio Grasso 5 anni e 8 mesi, Salvatore La China 5 anni e 2 mesi, Natale Lanzafame 7 anni, Raffaele Ferdinando Maiuri 5 anni e 8 mesi, Vanessa Sheila Maiuri 2 anni e 10.000 euro di reclusione, Antonio Marcanzò 5 anni e 4 mesi, Giuseppe Mirabella 5 anni e 5 mesi, Alessandro Musumeci 9 anni, Salvatore Musumeci 9 anni, Giovanni Platania 7 anni e 8 mesi, Massimiliano Previte 10 anni e 6 mesi (pena complessiva), Carmelo Privitera 6 anni 10 mesi e 20 giorni, Maurizio Privitera 6 mesi e 20 giorni e 1.167 di multa, Stefano Privitera 7 anni e 6 mesi, Pietro Alessio Raineri 6 anni e 3 mesi, Giuseppe Sapuppo 15 anni, 9 mesi e 18 giorni, Santo Sapuppo 10 anni, Lorenzo Michele Schillaci 20 anni (pena complessiva con altre sentenze), Carmelo Spampinato 9 anni e 8 mesi, Giambattista Spampinato 12 anni, Francesco Tudisco 9 anni, Maurizio Vaccalluzzo 6 anni 10 mesi e 20 giorni, Samuele Zuccaro 5 anni e 6 mesi. Le motivazioni arriveranno tra 90 giorni.

Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Filippo Pino, Maria Caterina Caltabiano e Salvatore Leotta.

Nel blitz, 4 anni fa, furono diffuse le immagini di un uomo che sparava col kalashnikov davanti a un bimbo per celebrare il Capodanno. Scene da Gomorra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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