CATANIA – Aria di polemiche all’istituto per ciechi Ardizzone Gioeni. A denunciare alle forze dell’ordine le condizioni inadeguate del servizio di refezione sono gli stessi ospiti della struttura. L’istituto – che conta circa 15 assistiti, tra non vedenti e ipovedenti da età scolare fino ai 40 anni, provenienti da tutta la Sicilia orientale – per anni è stato il fiore all’occhiello di una Catania solidale. Oggi – lamentano gli assistiti – la situazione è cambiata assieme al consiglio di amministrazione. Tant’è che la protesta contro un cibo «scarso, asciutto e poco variegato» sarebbe solo la punta di un iceberg. A seguito dell’intervento della polizia di martedì sera dopo la chiamata dei ragazzi, adesso, i funzionari dell’Asp stanno analizzando il cibo destinato alla mensa.   A distanza di due giorni, però, l’istituto ha indirizzato ai portavoce della protesta, Jessica e Giuseppe, una lettera di allontanamento immediato per motivi disciplinari. Per Jessica l’espulsione, per Giuseppe 7 giorni di sospensione. «La refezione – dicono i ragazzi – lascia davvero a desiderare. Pranzo e cena arrivano assieme, a mezzogiorno, da Belpasso, in vaschette di alluminio. Alcuni nostri compagni, in passato, hanno avuto anche problemi di stomaco. Non trascurando che il cibo è uguale per tutti, anche per chi soffre di diabete e che, quindi, dovrebbe seguire una propria alimentazione. Adesso che ne sarà di noi? ».   Nella convenzione tra ente e istituto, inoltre, sono previsti pernottamento, ristorazione, assistenza medica, lettorato (una figura di sostegno allo studio), e attività extrascolastiche come palestra e piscina. Da alcuni mesi, invece, la struttura offre solo vitto, alloggio e il servizio di formazione scolastica come operatore amministrativo-segretariato.