Cronaca
Catania, chiesto il rinvio a giudizio per un medico del Pronto soccorso
CATANIA – La richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo è stata chiesta dalla Procura etnea per un medico del Pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Lo rende noto in una nota diffusa ieri il Codacons, che attraverso l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente del proprio ufficio legale assiste i familiari dell’uomo vittima di quello che l’associazione indica come un presunto caso di malasanità.
L’udienza davanti al Gup che stabilirà se rinviare a processo o prosciogliere dalle accuse il medico, è stata fissata per il prossimo 30 ottobre. Nel maggio del 2018 un uomo si presentò al Pronto soccorso in preda a dolori addominali lancinanti e una forte emorragia. Soccorso e codificato con codice giallo per una rettorragia, dopo diverse scariche di rettorragia, susseguitesi per tutta la notte e il giorno seguente, inspiegabilmente veniva dimesso dal pronto soccorso. Rientrato a casa, appena qualche ora dopo il paziente, che continuava ad avere forti dolori addominali e problemi respiratori, era costretto a tornare urgentemente al Pronto soccorso, dove arrivava trasportato da un’ambulanza del 118. L’uomo giungeva in arresto respiratorio, con codice rosso, ma dopo alcune ore e dopo disperati tentativi di rianimazione il settantottenne catanese spirava.
Dopo l’esposto denuncia dei familiari e le indagini preliminari dei magistrati, anche attraverso il supporto di consulenti incaricati la decisione dei magistrati di procedere nei confronti del medico. Nella nota del Codacons è riportato un passaggio della consulenza medico legale del pm: “Trattandosi di un paziente anziano con insufficienza renale in trattamento dialitico, i sanitari avrebbero dovuto continuare il monitoraggio delle condizioni cliniche e le idonee terapie che il caso richiedeva. Sarebbe stato necessario ripetere immediatamente gli esami e chiedere una consulenza ematologica per valutare la somministrazione di vitamina k per via endovenosa, complesso protrombinico, un antidoto specifico, liquidi per via parentale e in questo caso era necessario prendere in considerazione anche la consulenza chirurgica e gli accertamenti diagnostici per indagare la causa del sanguinamento”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA