È ricoverato nel reparto di cardiologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania perché colto da malore ieri sera, Filippo Impallomeni, 71 anni, il presidente dell’ottava sezione della commissione Tributaria provinciale arrestato dalla guardia di finanza per corruzione in atti giudiziari, in esecuzione di un’ordinanza del Gip Marina Rizza.
Il giudice è accusato di avere favorito aziende riconducibili all’imprenditore Giuseppe Virlinzi, 77 anni, anche lui arrestato, in contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, per oltre 800mila euro. Secondo l’accusa in cambio avrebbe ottenuto da una delle aziende del gruppo, la Virauto, l’uso in comodato gratuito di una vettura, per circa cinque anni. La Procura ha nominato un perito medico per valutare le condizioni dell’indagato e verificare se il suo stato di salute è compatibile con la detenzione in carcere.
Intanto il Gip Rizza ha fissato per dopodomani, 11 febbraio, gli interrogatori di garanzia di Impallomeni, Virlinzi e degli altri due destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere: Giovanni Antonio La Rocca, di 76 anni, e Agostino Micalizio, 47 anni, rispettivamente, storico commercialista e direttore commerciale della Virauto. Un cancelliere di 62 anni, Antonino Toscano, è agli arresti domiciliari per favoreggiamento aggravato. L’inchiesta, ha spiegato il procuratore Michelangelo Patané, che coordina le indagini con il sostituto Tiziana Laudani, “non è finita, ed è una costola di un fascicolo più ampio”.
Quando le Fiamme gialle, con il comando provinciale della guardia di finanza e il Gico, hanno avviato controlli sulla Virauto e sulle sentenze del giudice, anche in maniera ‘scopertà, sono scattate le intercettazioni ambientali. Dagli ascolti emergerebbe un tentativo di Impallomeni di cambiarne una pro Virlinzi, anche se già pubblicata.