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Catania, aveva solo 19 anni il ladro ucciso a Librino dal suo stesso ordigno: era incensurato

Di Mimmo Trovato |

CATANIA – Aveva solo 19 anni, appena compiuti, ed era incensurato il ladro rimasto ucciso nel popoloso rione Librino a Catania nell’esplosione di un ordigno che aveva poco prima piazzato davanti a un distributore automatico di sigarette di una rivendita di tabacchi per rubare soldi e sigarette. Il giovane è stato identificato nella persona di Agatino Cristian Giustino e pare fosse uno studente. Un complice che era con lui è fuggito. L’esplosione ha danneggiato auto e balconi. A permettere di ricostruire la dinamica dell’accaduto la visione, da parte dei carabinieri che indagano, di registrazioni effettuate da sistemi di videosorveglianza dell’esercizio.

Nel filmato si vedono due giovani, con il volto travisato, arrivare con uno scooter in viale Moncanda e collocare un pacco, che poi si rivelerà un ordigno, davanti al distributore automatico. Si allontanano, uno verso destra e l’altro verso sinistra, in attesa dell’esplosione, che non avviene subito. Uno dei due torna indietro e in quel momento la bomba deflagra centrandolo in pieno e uccidendolo sul colpo. Pezzi del distributore sono scaraventati con violenza contro auto e balcone, danneggiandoli. Il complice fugge con lo scooter con cui era arrivato. Una dinamica che fa pensare a militari dell’Arma all’azione di due ladri poco esperti nell’uso di esplosivi. Gli investigatori hanno reso noto che la vittima non aveva precedenti penali, nemmeno da minore.

Sul posto stanotte sono arrivati subito carabinieri, ambulanze e vigili del fuoco. Il rione è tra quelli considerati ad alto rischio criminale, e la tabaccheria, di proprietà da un quarto di secolo della madre di un esponente del M5s al Consiglio Comunale di Catania, Graziano Bonaccorsi, è stata oggetto di una decina di “assalti” da parte di criminali.

La vittima non aveva con sé né documenti né un cellulare. Ma viene nella tarda mattinata identificato per il diciannovenne incensurato. Militari dell’Arma stanno cercando un sospetto, un suo potenziale complice, attraverso le frequentazioni abituali.

Agatino Cristian Giustino viveva con la sua famiglia proprio nel quartiere di Librino, a poche centinaia di metri dal luogo in cui è morto nel tentativo di fare saltare in aria il distributore automatico di sigarette. Probabilmente anche il complice di Agatino vive nel difficile quartiere alla periferia della città ed è qui che i carabinieri della Compagnia Fontanarossa lo stanno attivamente cercando. 

«Malgrado il valoroso e costante impegno della magistratura e delle forze dell’ordine – ha commentato il sindaco, Salvo Pogliese – il gravissimo episodio di Librino ripropone in tutta la sua drammaticità le questioni della sicurezza e delle garanzie sociali. La giovane vita spezzata nella strada senza sbocco della violenza e della sopraffazione deve fare riflettere tutti perché a Librino, come in ogni parte della Città, deve potersi affermare la cultura del rispetto delle persone, delle regole del vivere civile e della legalità».

Il sindaco ha anche espresso «piena solidarietà al consigliere comunale Graziano Bonaccorsi, che deve potere continuare a testa alta nella sua attività imprenditoriale, sentendo vicine le istituzioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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