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Catania, ancora minori al lavoro invece che a scuola: denunciati i genitori

Di Redazione |

CATANIA – Quattro minorenni sono stati sorpresi a lavorare dalla Polizia di Stato a Catania. La scoperta a pochi giorni dal caso dei due fratellini 9 e 10 anni sorpresi dagli agenti a gestire nel quartiere di Librino in un bar con sala giochi e rivendita di fuochi d’artificio. Sono due ragazzi di 11 e 17 anni sono stati sorpresi a lavorare in una officina meccanica abusiva gestita nel quartiere Zia Lisa e due fratellini minori di 10 anni che insieme con due persone vendevano abusivamente agrumi su un marciapiede di via della Concordia.

Durante un controllo in un Istituto scolastico secondario di primo grado inoltre gli agenti hanno accertato che altri tre bambini iscritti in prima media avevano interrotto gli studi.

Il 17enne trovato a lavorare nell’officina non ha completato l’istruzione obbligatoria. L’11enne frequenta la 1ª media e durante l’anno scolastico in corso ha fatto oltre 20 giorni di assenza. Secondo quanto accertato, inoltre, uno dei due minorenni per riparare un camion si era recato da solo in viale Grimaldi alla guida di un ciclomotore, senza peraltro assicurazione né revisione, senza essere in possesso della patente. L’officina era in pessime condizioni sotto il profilo della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. I proprietari inoltre gestivano illegalmente i rifiuti speciali pericolosi ed erano privi dei formulari di carico e scarico rifiuti. Nell’officina gli agenti hanno anche scoperto cinque lavoratori in nero, tra i quali il padre dell’11enne, che è stato denunciato per sfruttamento del lavoro minorile.

I due titolari dell’officina meccanica sono stati anch’essi denunciati per sfruttamento del lavoro minorile con l’aggravante di averli fatti lavorare in luoghi non sicuri e insalubri e per gestione illegale di rifiuti speciali. L’attività commerciale è stata sottoposta a sequestro amministrativo. Due giorni dopo il controllo, la Polizia di Stato ha accertato per due volte l’officina era regolarmente aperta. E ha sottoposto a sequestro penale l’intero immobile con l’apposizione dei sigilli.

I fratellini che vendevano agrumi sono stati accompagnati a casa ed affidati ai genitori, uno dei quali era sottoposto agli arresti domiciliari. I due titolari della “rivendita” sono stati denunciati per invasione di terreni pubblici e incauto acquisto di cose di provenienza verosimilmente furtiva. In una scuola secondaria di primo grado gli agenti hanno accertato che diversi bambini iscritti in prima media di fatto avevano interrotto gli studi ed hanno denunciato due genitori per inosservanza dell’obbligo d’istruzione. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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