Cronaca
Catania, 21 anni per demolire casa abusiva nell’Oasi del Simeto
CATANIA – Ruspe in azione – stamane – nella Zona B dell’Oasi del Simeto. Nella frazione di Vaccarizzo, al Villaggio Cielo Azzurro, è stato buttato giù un edificio abusivo edificato su un lotto di 100 metri quadrati che ricade in una zona con vincolo paesaggistico-ambientale.
La demolizione imposta per legge è stata disposta dalla Procura della Repubblica a Catania in seguito alla sentenza definitiva di condanna degli autori del reato di abuso edilizio i quali, infatti, era stati condannati nel lontano 1998 per aver edificato in violazione della norma per le costruzioni in zona sismica e per aver alterato le bellezze naturali in un luogo sottoposto a speciale tutela ambientale. All’epoca, oltre alla condanna dei proprietari, era stata disposta – come sanzione amministrativa accessoria – anche la demolizione del manufatto e il ripristino dello stato dei luoghi. Solo nel luglio scorso si era concluso l’iter giudiziario con il rigetto dell’ultimo ricorso presentato dai proprietari abusivi al giudice dell’esecuzione.
Fra processi e ricorsi dei proprietari abusivi ci sono voluti ben 21 anni per arrivare alla demolizione dell’immobile che – questa è la cosa sorprendente – era stato pure venduto dai proprietari condannati ad un altra persona. Le due parti avevano firmato un compromesso e il possesso della casa era passato nelle mani del nuovo acquirente che, adesso s’è visto abbattere l’immobile per il quale aveva sborsato la caparra.
A distruggere materialmente la costruzione abusiva che, nel corso degli anni era “lievitata” dai 20 metri quadrati originari a circa 50 metri quadrati, sono stati gli operai del Comune che ha fornito anche i mezzi meccanici. A coordinare le operazioni il personale dell’Ufficio esecuzione ordini di demolizione della Procura, grazie al lavoro dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria alla procura, e al Nucleo operativo del Corpo forestale.
I lavori per eliminare definitivamente i detriti frutto della demolizione proseguiranno nei prossimi giorni. Da segnalare che lo smaltimento del materiale di risulta avverrà in una discarica autorizzata tramite l’aiuto di una ditta specializzata confiscata alla mafia e attualmente in amministrazione controllata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA