Caso Scieri, così furono ignorate quelle ferite incompatibili con la caduta

Di Redazione / 24 Giugno 2020

PISA – Le lesioni sul corpo di Emanuele Scieri erano incompatibili con la caduta dalla torretta di prosciugamento dei paracadute nella caserma «Gamerra» di Pisa e, però, vennero ignorate e non vennero associate a una possibile aggressione dal pm che conduceva le indagini alla procura di Pisa, Giuliano Giambartolomei. Lo scrive oggi il Corriere Fiorentino rifacendosi alle oltre 600 pagine della relazione redatta dalla squadra mobile di Firenze nell’inchiesta appena conclusa con cinque indagati: tre caporali (due in congedo e uno ancora in servizio nell’esercito) accusati di omicidio volontario e due ufficiali accusati di favoreggiamento.

L’annotazione redatta all’epoca dai carabinieri “dimostrerebbe come, sin dalle prime fasi dell’attività investigativa, anche il medico legale era propenso a ritenere che le lesioni fossero incompatibili con la caduta», scrive la mobile fiorentina. Si tratta di un appunto che riferisce delle prime risultanze dell’autopsia eseguita sul corpo del parà. «In calce – si legge negli atti di oggi secondo il quotidiano – si rilevava poi la presenza di una “parentesi graffa” che racchiudeva la scritta “tre fori” sino alla fine del testo, e, una freccia, che faceva riferimento a un appunto manoscritto a penna riportante testualmente ‘ritenuta non pertinente dott. Giambartolomei».

I fori sono quelli, secondo la nuova indagine, provocati con un corpo contundente usato dagli aggressori di Scieri. La squadra mobile incrocia quel documento con quello presente negli archivi del tribunale di Pisa scoprendo che «dalla consultazione del fascicolo del pubblico ministero si rilevava la presenza di identica documentazione con due eccezioni».

La tesi dunque sostenuta nell’inchiesta appena conclusa è che il pm di allora – al quale tuttavia non viene mossa nessuna contestazione – non tenne conto di quelle ferite nonostante esse fossero state rilevate dal medico legale in sede di autopsia che comunque non le ritenne compatibili con l’ipotesi di un’aggressione subita da Scieri prima della caduta mortale.

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