Caso Saguto, giudice Muntoni: «La mia condotta è stata corretta»
Caso Saguto, giudice Muntoni: «La mia condotta è stata corretta»
Il presidente delle Misure di prevenzione al tribunale di Roma è stato ascoltato oggi dalla Prima commissione del Cms in relazione ai rapporti con il magistrato siciliano
«La mia condotta è stata corretta. Non ho mai dato un incarico al marito della Saguto, che comunque mi appariva affidabile, così come lei mi sembrava protagonista di una lotta efficace contro la mafia». Lo dice Guglielmo Muntoni, presidente delle Misure di prevenzione al tribunale di Roma, il cui nome compare nelle intercettazioni dell‘inchiesta della Procura di Caltanissetta che vede tra i principali indagati Silvana Saguto, il giudice che per anni al tribunale di Palermo ha presieduto la sezione delle Misure di prevenzione. Muntoni è stato ascoltato oggi dalla Prima commissione del Csm, proprio in relazione ai suoi rapporti con il magistrato siciliano. Ed era stato lui stesso a sollecitare l‘audizione. «Ho il cuore a pezzi per questa vicenda», dice all‘uscita ai giornalisti. E racconta di aver pensato ad un incarico per il marito della collega al Cara di Mineo, «che in quel momento appariva la scelta migliore, se non l‘unica possibile», ma che alla fine non se ne fece nulla.