ROMA – Il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha depositato stamattina in Giunta per le immunità parlamentari di palazzo Madama la sua memoria difensiva sul caso Gregoretti, per il quale il Tribunale dei ministri di Catania lo aveva accusato di aver «abusato dei suoi poteri privando della libertà personale 131 migranti a bordo dell’unità navale della guardia costiera italiana d alle 00,35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio» successivo. La Procura di Catania chiese l’archiviazione non ravvisando reati nel comportamento dell’allora capo del Viminale, ma il Tribunale dei ministri etneo hanno invece poi chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini.
Ora Salvini ha presentato la sua memoria difensiva dove assicura di aver agito nell’interesse dell’Italia, «col pieno coinvolgimento di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti, in modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti. Una vicenda, quest’ultima, che aveva convinto il Senato (20 marzo 2019) a negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del titolare dell’Interno».
L’ex responsabile del Viminale ripercorre minuziosamente tutti gli avvenimenti che hanno preceduto lo sbarco degli immigrati dalla Gregoretti nel porto di Augusta, sottolineando «il ruolo attivo della Presidenza del Consiglio dei Ministri anche per coinvolgere i Paesi europei nella redistribuzione».
In particolare, come documentato da una mail allegata alla memoria, «la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva investito della questione alcuni Stati membri: Germania, Francia, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda. Un accordo per l’accoglienza era stato raggiunto anche con la Cei. Il tutto dopo una riunione di coordinamento del 2 agosto 2019 convocata dalla Commissione Europea. Salvini spiega che c’è traccia di comunicazioni tra il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma con gli uffici di Gabinetto dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri. E’ rilevante il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, il giorno prima dell’arrivo della Gregoretti nella rada del porto di Catania, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei».
«E’ dunque evidente come fosse il Governo, in modo collegiale, a gestire tale attività» evidenzia Salvini. Nella documentazione depositata questa mattina, il leghista segnala altre dichiarazioni pubbliche e mail che dimostrano il pieno coinvolgimento dell’Esecutivo. Fra queste, Salvini cita (e allega una copia alla fine) le dichiarazioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (che era nello stesso ruolo anche all’epoca dei fatti) fatte la sera del 30 luglio 2019 alla trasmissione “In onda” e riportate da un’agenzia stampa dal titolo «Migranti, Bonafede: Gregoretti? Europa deve farsi carico del problema».
Cita inoltre le dichiarazioni dell’ex vicepremier Luigi Di Maio riportate da un’agenzia stampa il 31 maggio 2019, secondo cui «l’Italia non può sopportare nuovi arrivi di migranti, quei migranti devono andare in Europa».
E aggiunge che «l’azione attuativa dell’indirizzo governativo in materia di immigrazione è stata rimarcata anche dal premier Giuseppe Conte nella sua informativa al Senato del 12 settembre 2018 sull’ analogo caso della nave Diciotti» in cui – scrive il leader leghista – Conte «ha rilevato la sussistenza di un preminente interesse pubblico, rappresentato dalla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza che sarebbero messi a repentaglio da un incontrollato accesso di migranti nel territorio dello Stato».
In allegato, vengono riportate le copie di otto mail scritte fra il 26 luglio e il 2 agosto 2019 da dirigenti del ministero degli Esteri e dell’Interno (come si deduce dagli indirizzi mail) e rivolte ai rappresentanti di alcuni Stati membri Ue, per informarli sull’andamento della trattativa per la redistribuzione dei migranti a bordo della nave Gregoretti. In più, ci sono il punto 13 del contratto di governo M5s-Lega dedicato ai rimpatri dei migranti e due agenzie stampa di dichiarazioni.