CATANIA – A Roma, al ministero dei Trasporti, l’hanno definita l’«operazione Cancelleri». Un piano di Natale, concordato con Alitalia, per incrementare il numero di voli (in tutto 5.882 posti in più) da Milano e Roma per Catania e Palermo, allo scopo (per ora soltanto teorico) di «aumentare l’offerta per calmierare il caro-tariffe sulla Sicilia». E il viceministro siciliano – ieri pomeriggio, prima di prendere il volo per Fiumicino – l’ha illustrata alla Sac.
Giancarlo Cancelleri entra negli uffici della nuova torre direzionale di Fontanarossa alle 17,45. Ad attenderlo, oltre ai vertici della società di gestione dell’aeroporto di Catania, ci sono anche alcuni portavoce del M5S: il deputato nazionale Luciano Cantone (che resta chiuso per 20 minuti con Pietro Agen, magari per un chiarimento faccia a faccia sull’ultima interrogazione parlamentare del grillino sullo status di “massone in sonno” del presidente della Camera di Commercio del Sud-Est) e le deputate regionali Angela Foti e Jose Marano.
Cancelleri chiede a Nico Torrisi informazioni specifiche sul peso delle tasse aeroportuali a Catania, ritenendole «parte del costo dei biglietti, che ormai è incontrollabile». L’amministratore delegato lo rassicura su questo aspetto e poi gli mostra lo schema del cronoprogramma della privatizzazione appena avviata dall’assemblea dei soci. «Sono a disposizione per ogni vostra esigenza per migliorare la qualità del trasporto aereo di più di metà dei siciliani», dice Cancelleri. Che rivela: «Il presidente dell’Enac, Zaccheo, mi ha detto a Catania siete quelli che stanno gestendo al meglio la mission degli investimenti». Prima di illustrare ai presenti il suo piano contro il caro-voli.
Innanzitutto, dopo un incontro con i commissari governativi, sul piatto c’è l’accordo con Alitalia. «Nel periodo fra il 20 dicembre e il 6 gennaio mi hanno garantito 34 tratte in più da Roma e Milano per Catania e Palermo», per un totale di circa 5.822 posti compreso l’upgrade di 826 posti in 28 voli mattutini da Linate. «Un aumento dell’offerta che avrà l’effetto – assicura il viceministro – di abbassare le tariffe». Magari per i pochi ritardatari che non hanno già acquistato i biglietti a prezzi allucinanti. Alitalia garantirà da e per Linate 16 tratte in più: 10 (1.328 posti) su Punta Raisi e 6 (752 passeggeri) su Fontanarossa; 18 i voli extra da e per Fiumicino: 8 (1.344 posti) su Palermo e 10 (1.572 passeggeri) su Catania. «Alitalia – aggiunge Cancelleri – potenzierà, sin dall’inizio del 2020, tutti i pacchetti speciali per la Sicilia, con prezzi molto più abbordabili: carnet viaggio, programmi per giovani, famiglie, militari e forze di polizia».
Un altro passaggio imminente: «Mercoledì (domani per chi legge, ndr) incontrerò il presidente dell’Antitrust, Rustichelli, al quale porterò un corposo dossier sul caro-voli in Sicilia, fra gestione di slot e passaggi anomali, chiedendogli di aprire un’istruttoria per scoprire chi ci specula». Nell’occhio del ciclone anche Assoclearance, l’associazione dei vettori aerei. «Mi chiedo se c’è bisogno di questo soggetto. Ne parlerò col ministro, per verificare se le competenze possono passare a Enac», scandisce.
Il viceministro esplicita poi il suo cavallo di battaglia: «In attesa della continuità territoriale, che avrebbe lo scopo di una tariffa fissa per tutti i residenti, ma con un percorso lungo e suscettibile della bocciatura della Commissione europea, di concerto con il ministro De Micheli sperimenteremo le tariffe sociali».
Cancelleri parla di «un emendamento del governo alla manovra in discussione in Parlamento», con 35 milioni di fondi a disposizione. La Sicilia ha avuto modo di leggere il testo, che allarga la platea dei potenziali beneficiari rispetto a quella indicata dallo stesso Cancelleri in un’intervista al nostro giornale. «Al fine di garantire un completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia, che consenta di ridurre i disagi derivanti dall’insularità e assicurare la continuità del diritto alla mobilità», si legge nell’emendamento, «viene riconosciuto un contributo, fino a esaurimento delle risorse» per «ogni biglietto aereo acquistato relativo ai collegamenti fra Roma e Milano con Catania e Palermo».
Ma soltanto a quattro categorie di siciliani: studenti universitari fuori sede; disabili gravi; lavoratori dipendenti con sede lavorativa al di fuori della Sicilia e con reddito lordo annuo non superiore a 20mila euro; migranti per ragioni sanitarie con reddito lordo annuo non superiore a 20mila euro. Un successivo decreto del Mit, di concerto col Mef, stabilirà le «modalità attuative», ovvero la «quantificazione dello sconto» (che Cancelleri ipotizza fra 30 e 50%) e «modalità e termini del rimborso», che dovrebbe avvenire con un codice emesso da un portale dell’Enac.
Twitter: @MarioBarresi