CATANIA – Un esposto alle Procure di Palermo e Catania per valutare eventuali responsabilità dello Stato Italiano, dell’Unione Europea, della Regione Siciliana, delle autorità competenti e di tutti i possibili responsabili della mancata calmierazione dei prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia. E’ l’iniziativa annunciata dal Codacons che sarà attuata nei prossimi giorni dall’associazione di consumatori.
Secondo il Codacons il caro biglietti aerei «viola il diritto costituzionale dei siciliani alla libertà di movimento» e questo potrebbe portare a ipotizzare i reati di «sequestro di persona, estorsione e di altra fattispecie».
«Alla luce della recente soppressione dei voli della compagnia Vueling tra la Sicilia ed il resto d’Italia – osserva il Codacons – e la conseguente rarefazione dei collegamenti aerei con l’ulteriore lievitare dei prezzi dei biglietti da parte delle due compagnie rimaste, ovvero Alitalia e Ryanair. Soprattutto durante il periodo delle prossime festività, a molti siciliani meno abbienti sarà impedito di lasciare o raggiungere l’Isola, a causa delle scandalose tariffe che superano 500 euro a tratta, considerato che il trasporto aereo è l’unico mezzo di collegamento di cui può servirsi un siciliano in assenza di tutte le altre infrastrutture, a iniziare dall’alta velocità ferroviaria».
«Non si può far pagare un volo nazionale come fosse un volo intercontinentale – aggiunge il Codacons – perché questo significa privare i cittadini meno abbienti della libertà fisica e di locomozione, sia pure non in modo assoluto, e può configurare il delitto di sequestro di persona».
Infine il Codacons annuncia che chiederà un incontro all’Ente nazionale aviazione civile (Enac) per sollecitare un intervento ungente.