ROMA – Un vicebrigadiere dei carabiniere è stato ucciso a Roma nella notte a coltellate mentre era in servizio. E’ accaduto in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Dalle prime informazione il militare, che sembra fosse in borghese, sarebbe stato colpito da un uomo, probabilmente nordafricano, bloccato insieme a un altro perché ritenuti responsabili di furto e estorsione. A quanto ricostruito, i due uomini ora ricercati – uno indossava una felpa nera, l’altro una viola – avevano richiesto cento euro in cambio della restituzione di un borsello rubato. Quello che in gergo si chiama «cavallo di ritorno».
Il vice brigadiere Mario Cerciello Rega, 35enne di Somma Vesuviana (Napoli), sarebbe stato colpito con 7-8 coltellate: una di queste all’altezza del cuore e un’altra anche alla schiena. Il carabiniere è arrivato in ospedale in condizioni disperate ed è deceduto poco dopo. Mario Cerciello Rega era sposato da poco più di un mese: sul suo profilo Facebook le foto delle nozze, celebrate il 19 giugno, in cui è ritratto sorridente con la moglie.
«Se tutto quello che si potesse dire o fare servisse a riportarlo in vita, farei qualsiasi cosa». E’ il commento affranto del sindaco di Somma Vesuviana (Napoli), Salvatore Di Sarno, «distrutto» dalla notizia dell’omicidio del carabiniere Mario Rega Cerciello, originario del paese alle falde del Vesuvio, che il primo cittadino conosceva personalmente. Commosso, Di Sarno ha anche affidato il proprio pensiero ad un post su Facebook, dove si dice sicuro «che i responsabili saranno assicurati alla giustizia». «Questa notte un nostro concittadino, un amico, un bravo ragazzo e un degno servitore dello Stato – ha scritto Di Sarno – il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, 35 anni è stato ucciso a Roma mentre tentava di fermare due rapinatori che avevano derubato una donna. Una morte assurda che ci riempie di dolore, un giovane valente che aveva messo la sua vita al servizio del nostro Paese e credeva fermamente nel suo lavoro è stato accoltellato al cuore mentre difendeva una vittima. A nome mio e di tutta la nostra città abbraccio la moglie, la famiglia di Mario e l’Arma dei carabinieri».
«La morte del giovane vice brigadiere Mario Cerciello Rega – scrive su Twitter il premier Giuseppe Conte – ucciso stanotte nell’esercizio delle sue funzioni, è una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all’intera Arma dei Carabinieri».
Così, poi, il ministro dell’Interno Matteo Salvini al Giornale radio Rai in merito all’uccisione del carabiniere: «Il primo pensiero va a questo ragazzo di 35 anni, che si era sposato da un mese e aveva appena festeggiato il compleanno e ai due bastardi – stiamo lavorando perché vengano presi il prima possibile – per cui la vita di un ragazzo di 35 anni vale un cellulare e un portafogli con 100 euro». «E poi – ha aggiunto Salvini – l’impegno ad assumere sempre più uomini e donne in divisa e ad accendere sempre più telecamere e a migliorare sempre più la dotazione, penso alla pistola elettrica che tra poche settimane sarà in dotazione di migliaia di uomini e donne in divisa e che spero potrà evitare altri drammi. Per il momento c’è la preghiera e l’abbraccio ai colleghi dell’arma e alla famiglia di Mario».
L’uccisione di un carabiniere stanotte a Roma, ha dichiarato invece – intervistato a Sky Tg24 – l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, è un «atto vile nei confronti non solo dell’Arma ma dello Stato. So che si stanno cercando due stranieri, se gli assassini dovessero essere effettivamente non italiani spero che il carcere se lo facciano a casa loro, se sono irregolari non devono stare qui». «Sui rimpatri – ha aggiunto – dobbiamo agire con forza». Di Maio ha quindi promesso maggiori risorse a favore delle Forze dell’ordine nella prossima legge di bilancio. «Le risorse non sono mai abbastanza», ha detto.
«La scorsa notte – scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – un carabiniere di 35 anni è morto ammazzato da 2 magrebini ancora latitanti, 8 coltellate di cui una dritta al cuore, a pochi passi dal Vaticano. Provo tanta rabbia e profonda tristezza, l’Italia non può più essere il punto di approdo di queste bestie. Vicinanza alla famiglia di questo servitore dello Stato e all’Arma dei Carabinieri, spero che questi animali vengano presi subito e che possano marcire in galera».