Cara di Mineo, il Procuratore Verzera: «È un caso di Stato»

Di Redazione / 23 Luglio 2015

CATANIA – «Quella sul Cara di Mineo, che secondo me è un caso di Stato, a questo punto non è un’indagine unitaria, ma si compone di molteplici filoni che vanno dal caso parentopoli alle assunzioni, alle irregolarità dell’appalto, alle eventuali turbative d’asta. La documentazione e copiosissima ed è in corso di acquisizione altra documentazione che è al vaglio degli investigatori. Stiamo valutando tante situazioni. Quello che c’è nel calderone principale ovviamente non lo posso dire».
 
Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Caltagirone Giuseppe Verzera che ha incontrato i giornalisti, a Catania, dopo essere stato sentito da una delegazione congiunta delle Commissioni Bilancio (Budg) e Libertá Civili (Libe) del Parlamento europeo.
«Oggi con i parlamentari Ue – ha proseguito – si è discusso del fatto che molti di questi migranti, specialmente quelli di nazionalità siriana, eritrea, somala, stanno un giorno soltanto, non si fanno fotosegnalare e poi se ne vanno, ma vengono pagati lo stesso come se fossero presenti cinque giorni»
 
«Si è discusso – ha continuato – di un appalto dichiarato illegittimo dall’Anticorruzione perché sostanzialmente è un appalto da 100 milioni di euro per il quale non possono presentare offerte tutte le imprese e quindi di fatto è stato assegnato all’unica impresa che poteva prenderselo». «Il paradosso – ha sottolineato Verzera – è che la Pizzarotti, che fa parte dell’Ati, è anche la proprietaria degli alloggi del Cara e quindi la stazione appaltante di cui fa parte la Pizzarotti paga l’affitto a se stessa».
 
«Ho visto che la delegazione di parlamentari è rimasta molto sorpresa – ha concluso il magistrato – e il presidente ha riscontrato cose molto gravi mi ha dato tutta la sua solidarietà e il suo sostegno e mi ha detto di andare avanti su questa strada che è quella giusta».

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