LE MANIFESTAZIONI
Canti e balli contro la mafia: migliaia di giovani siciliani in piazza
Due grandi manifestazioni, in coincidenza con quelle per la pace che si sono svolte in tutto il mondo nell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina
Da Bagheria a Selinunte migliaia di giovani hanno marciato e ballato in Sicilia contro la mafia. Due grandi manifestazioni, in coincidenza con quelle per la pace che si sono svolte in tutto il mondo nell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina, dal significato fortemente simbolico. In mattinata si è svolto un grande corteo che da Bagheria ha raggiunto Casteldaccia, a quaranta anni dalla marcia antimafia che rappresentò la prima forma di ribellione popolare allo strapotere di Cosa nostra in un territorio che non a caso fu soprannominato «il triangolo della morte».
Nel pomeriggio e fino a tarda notte a Selinunte decine di artisti si sono alternati sul palco allestito nel Parco archeologico più grande d’Europa, sullo sfondo dei templi, davanti a una folla di ragazzi che hanno assistito al concerto “In nome loro» in ricordo di tutte le vittime della mafia. Una scelta non casuale, visto che proprio in questa zona è nato e ha trascorso gran parte della sua latitanza il boss Matteo Messina Denaro, arrestato poco più di un mese fa. Come sottolinea l’organizzatrice dell’evento, Sade Mangiaracina, musicista jazz molto apprezzata, originaria di Castelvetrano: «Quando ho saputo la notizia – racconta – ho esultato e ho subito pensato di proporre a molti miei colleghi un’iniziativa che mettesse al centro l’importanza di donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita per combattere le mafie. La risposta è stata superiore alle aspettative».
Tra gli artisti che hanno aderito all’appello la Rappresentante di lista, Simona Molinari, gli attori Claudio Santamaria e Fabrizio Ferracane, Chiara Galiazzo, Giovanni Caccamo, Modena City Ramblers, Lello Analfino. Una maratona, presentata da Gino Castaldo e Francesca Barra, non solo di musica ma anche di parole. Con la testimonianza di persone che hanno pagato un prezzo altissimo, come ad esempio Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Falcone, o di investigatori in prima linea, come il tenente colonnello Andrea Pagliaro, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale carabinieri di Trapani, che ha partecipato, coi colleghi del Ros, all’arresto di Matteo Messina Denaro e che ha ricostruito le fasi dell’operazione. Un blitz documentato anche dalla mostra fotografica dell’ANSA «L’eredità di Falcone e Borsellino», arricchita adesso dalle immagini della cattura del superlatitante.
Alla marcia antimafia Bagheria Casteldaccia, promossa dal Centro Pio La Torre, hanno invece aderito un centinaio tra scuole, associazioni, sindacati, amministrazioni comunali con in testa i sindaci e la commissione regionale antimafia guidata dal presidente Antonello Cracolici, presente anche il leader del M5s Giuseppe Conte, il quale ha sottolineato che «la lotta alla mafia non può conoscere pause, ma deve sempre trovarci costantemente impegnati». Il corteo è stato aperto dall’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice: «Siamo in marcia – ha detto il presule -contro tutte le violenze, quella mafiosa come quella degli Stati. La violenza è sempre irrazionale. Noi crediamo alla irrazzionalità della pace».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA