Il biglietto ordinario per le prime file costava 45,90 euro ma dipendenti comunali, sindaco, assessori e consiglieri hanno pagato, invece, 23 euro. A Mazara del Vallo per il concerto di Max Gazzè, venerdì scorso in piazza della Repubblica, è scoppiata la polemica dopo che l'organizzazione di "Rock the casbah", la due giorni di musica tra i vicoli del centro storico della città, ha concesso l'agevolazione del 50% sui biglietti per le prime file proprio per dipendenti, Giunta e consiglieri comunali. Critiche e accuse sono volate contro il privilegio concesso a un gruppo ristretto di persone, allargato, comunque, anche a famiglie e amici, visto che consiglieri, dipendenti, sindaco e assessori potevano comprare a prezzo scontato fino a 4 biglietti ciascuno, così come chiarito da una email dell’organizzazione al sindaco.
Per il consigliere comunale d’opposizione Antonio Colicchia «la gente è convinta che in politica siamo tutti una stessa cosa, ma non è così. Anche se non ho fatto nulla quello che è successo mi porta a vergognarmi». Replica il sindaco Salvatore Quinci: «La proposta della convenzione è arrivata dall’organizzazione e l'abbiamo accettata. Il Comune non ha fatto e non può fare sconti». «Piuttosto che polemiche, nessuno si chiede che tipo di indotto ha creato il concerto – s'interroga l’assessore comunale Germana Abbagnato – quante persone di altri paesi sono arrivati a Mazara del Vallo». Il Comune all’associazione che organizza "Rock the casbab" ha elargito un contributo di 25mila euro (la metà dell’importo concesso dalla Regione) per nove concerti nei vicoli del centro storico e poi per quello di Max Gazzè in piazza della Repubblica.