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Caltanissetta, emergenza randagismo: altro caso inquietante

Caltanissetta, emergenza randagismo: altro caso inquietante

Di G. S. |

«È stato un momento di spavento: avevamo appena finito di mangiare una pizza in un locale di via Carlo Pisacane ed io e mia moglie, assieme ai due nostri figlioletti volevamo raggiungere la macchina per andare a casa. Ma, non appena abbiamo messo piede sul marciapiede fuori la pizzeria, ci siamo visti circondati da un branco di cani minacciosi: sembravano addirittura che stavano aspettandoci per saltarci addosso e, da un momento all’altro, aggredirci… »: la racconta così un giovane nisseno che ha telefonato in redazione rievocando la disavventura vissuta assieme ai suoi familiari, due dei quali dei bambini. Un altro episodio dell’emergenza randagismo in città. «Non nascondo che, per un tempo che ci è sembrato interminabile, abbiamo temuto il peggio – aggiunge il malcapitato – anche perchè avevamo con noi i nostri due bambini che sembravano terrorizzati. Abbiamo provato a metterli in braccio per rassicurarli, ma è stato un tentativo vano anche perchè i randagi che si erano posizionati agli angoli del locale ringhiavano minacciosi. Non sapevamo come sfuggire a questo accerchiamento pericolosissimo. Ed io e mia moglie eravamo terrorizzati soprattutto per la sorte dei nostri bambini. Alla fine, accompagnati da altre persone sino alla macchina, siamo riusciti ad allontanarci sani e salvi… ». Intanto la gabbia utilizzata per “ricoverare” i cani catturati che negli ultimi giorni era stata posizionata in via Salvo D’Aqcuisto è sparita e sembra sia stata rubata. Una “azione” questa che è stata commentata con un certo disappunto dal comandante della Pm, che ha, allo stesso tempo confermato l’ultimo episodio di aggressione verificatosi in via Carlo Pisdacane: «Evidententemente – ha detto il dott. Maurizio Parisi – qualcuno si ostina a non capire che a Caltanissetta siamo in presenza di una vera e propria emergenza sociale. Qui può accadere di tutto, per cui occorre prima pensare alla incolumità fisica delle persone risolvendo il problema e poi si possono programmare delle iniziative destinate a salvaguardare anche i cani. Così stando le cose il rischio è notevole ed è giusto tutti siano consapevoli della situazione che stiamo affrontando».

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