Il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), presieduto da Rosanna De Nictolis, ha accolto in parte il ricorso presentato dalla Regione Siciliana e consentito l’apertura della caccia al coniglio a partire dall’1 ottobre, la caccia alla tortora a partire dal 18 settembre e la caccia al colombaccio anche prima dell’apertura ordinaria, prevista per il 18 settembre.
Le associazioni ambientaliste avevano impugnato davanti al Tar il calendario venatorio. In primo grado era stata la sospensione. Al Cga si sono costituiti l’Unione associazioni venatorie siciliane (Un.A.Ve.S.), assistite dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza; la Federazione italiana della caccia, difesa dall’avvocato Angelo Sala, nonché l'Associazione liberi cacciatori siciliani, Associazione nazionale cacciatori, Associazione italcaccia Sicilia, rappresentate e difesi dall’avvocato Alfio Barbagallo.
«Secondo l’ordinanza odierna del Cga, si potrà cacciare in 'preaperturà il Colombaccio solo nei giorni 10 e 11 prima dell’apertura generale del 18 settembre, ma solo da appostamento temporaneo, senza che il cacciatore possa vagare sul territorio. Per la Tortora, il Cga ha accolto la nuova regolamentazione proposta dalla Regione per cui potrà essere cacciata dal 18 settembre ma solo dai cacciatori che si registreranno online su un apposito portale e solo fino al raggiungimento di 3.300 capi abbattuti», dice Ennio Bonfanti del Wwf. «Per quanto riguarda la caccia alla Tortora selvatica – aggiunge – l’Ue ha previsto un piano di gestione internazionale che l’Italia deve rispettare e attuare. Dopo la sospensiva del Tar ottenuta dal ricorso degli ambientalisti, la Regione è corsa ai ripari e in pochi giorni ha inventato un sistema di raccolta dati con una procedura informatizzata obbligatoria per la caccia alla Tortora selvatica, specie protetta dalla Direttiva uccelli che ha subito negli ultimi anni un notevole declino; per tale motivo, infatti, si è reso necessario stabilire una quota massima di Tortore selvatiche cacciabili ogni anno e procedere all’interruzione del prelievo al raggiungimento di tale soglia. Attraverso l’inserimento nel portale, da parte dei cacciatori, dei dati di cattura delle tortore selvatiche, dunque, l'Amministrazione potrà conoscere tempestivamente il numero di tortore abbattute, al fine di procedere all’interruzione della cacciabilità della specie al raggiungimento della soglia stabilita, si legge nel nuovo portale creato ad hoc https://registrovenatorio.regione.sicilia.it"
Il cacciatore che vuole cacciate tale specie, quindi, deve prima compilare una domanda di iscrizione al Registro Venatorio Regionale. La domanda va fatta online, per cui il cacciatore deve possedere Spid o Cie ed anche di una casella di posta elettronica certificata. Ottenuta l’iscrizione al portale, quando sarà a caccia deve annotare le tortore abbattute e comunicarne il totale alla Regione, collegandosi al portale ed inserendo il numero di uccelli uccisi; tale comunicazione andrà fatta entro la mezzanotte della stessa giornata di caccia. Appena sarà raggiunto il tetto limite di 3.300 tortore abbattute in Sicilia registrate nel portale, la Regione sospenderà la caccia alla Tortora per l’intera stagione venatoria».