Bufera Riscossione, gli indagati al telefono: «Una vita di sacrifici… »

Di Redazione / 14 Gennaio 2019

Nelle intercettazioni agli atti dell’inchiesta Gancio ci sono le conversazioni tra l’avvocato Sergio Rizzo, ex dirigente della Serit che dopo la pensione si è dedicato alla professione forense “assistendo” soprattutto coloro che avevano problemi con il Fisco e sfruttando la sua rete di amicizie all’interno degli uffici. E lui insieme al figlio Settimo Daniele ricompensava i favori pagando anche 50 euro per ogni singola informazione ottenuta aggirando i regolamenti.

E in un caso a Rosario Malizia, il dipendente di Riscossione ora sospeso dal gip di Catania per tre mesi, ha acquistato i televisori e i condizionatori per il B&B aperto da un parente. E i finanzieri sentono Malizia al telefono: «E’ il minimo potesse fare – dice al telefono parlando di Rizzo – dopo una vita di sacrifici. Anni di sacrifici di notte, di giorno, con l’acqua e con la neve». I finanzieri intercettano anche un altro dipendente infedele di Riscossione. Si tratta di Giovanni Musmeci che commenta un posto di lavoro ottenuto da un suo parente sempre grazie all’avvocato Rizzo. Faceva un tirocinio di 4 ore ma ne certificava sei. «Il miracolo lo ha fatto nel senso che, piuttosto che due anni, il tutto si riduce a un anno».

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