Bracciante ucciso a Licata, notte di interrogatori e prove dello stub

Di Redazione / 01 Novembre 2022

Sono state fatte una decina di prove dello stub, durante la notte, per cercare elementi investigativi utili all’inchiesta sull'omicidio di Angelo Castronovo, il bracciante agricolo sessantacinquenne di Palma di Montechiaro ucciso ieri in un agguato nelle campagne di Licata. Gli esiti dei tamponi, capaci di raccogliere tracce di esplosivo, arriveranno nei prossimi giorni. E’ stata una notte di lavoro per i carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento, della compagnia di Licata e per il sostituto procuratore Giulia Sbocchia che, assieme al procuratore capo facente funzioni Salvatore Vella, coordina il fascicolo d’inchiesta su quella che è stata una vera e propria esecuzione. Sono state sentite anche diverse persone, oltre all’automobilista di passaggio che ha visto il cadavere di Castronovo e ha chiamato il 112. 

 

 

Anche una raffica di perquisizioni, durante la notte, alla ricerca delle armi utilizzate per uccidere il bracciante e del mezzo, forse un’autovettura, che i killer hanno usato per arrivare fino a contrada Cipolla a Licata. I carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento e quelli della compagnia di Licata hanno setacciato più magazzini, case rurali e abitazioni. Castronovo sarebbe stato raggiunto da un colpo di fucile, caricato a pallettoni, forse mentre era sul camion. Probabilmente ha cercato di scappare, lasciando lo sportello del lato guida del mezzo pesante aperto. Sarebbe stato raggiunto da un altro colpo di fucile e poi finito con un colpo di pistola alla tempia. Le armi utilizzate sarebbero state dunque due, anche se carabinieri e Procura attenderanno la conferma dall’esame autoptico. Durante la notte sono state fatte diverse perquisizioni proprio per provare a ritrovare le armi o comunque raccogliere elementi utili all’inchiesta.

Angelo Castronovo in passato era stato coinvolto nelle indagini su due omicidi.

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: castronovo licata omicidio