Cronaca
Botti? Meglio evitarli: ma se proprio dovete usarli, ecco il vademecum
Alla vigilia dell’ultimo dell’anno, giorno in cui tradizionalmente si sparano i botti per congedarsi dall’anno in corso (stavolta davvero senza rimpianti) e salutare il nuovo (che tutti speriamo sia quanto meno “normale”), è opportuno dare qualche informazione utile sull’acquisto e l’impiego dei fuochi d’artificio.
«Secondo il decreto legislativo n. 123/2015 – dice il comandante del Nucleo artificieri dei carabinieri di Catania – gli artifizi pirotecnici vengono suddivisi in 4 categorie, in base a caratteristiche tecniche e potenzialità: F1, F2, F3, F4. Nella categoria F1 rientrano quelli che possono essere venduti e messi a disposizioni di chi ha più di 14 anni. È la categoria con meno pericolosità e alcuni articoli possono essere utilizzati anche all’interno delle abitazioni. La vendita è prevista negli esercizi commerciali e ambulanti in possesso della licenza commerciale».
Nella categoria F2, aggiunge il comandante, sono inseriti gli artifizi che presentano «un basso rischio di potenziale» e sono destinati a essere usati al di fuori di edifici in spazi confinati. Possono essere venduti e messi a disposizione dei maggiorenni e la vendita è prevista come per la categoria F1.
Gli artifizi inseriti nella categoria F3 presentano un rischio di potenziale medio e sono destinati ad essere usati al di fuori di edifici ed in grandi spazi aperti. «Possono essere venduti ai maggiorenni muniti di licenza di porto d’armi o nullaosta da parte del questore. La vendita è prevista in armerie e negozi specializzati». Gli artifizi appartenenti alla categoria F4 presentano un rischio potenziale elevato, quindi sono destinati solo a professionisti con conoscenze specialistiche.
«Tutti gli artifizi pirotecnici di qualunque categoria devono avere la loro etichetta identificativa in italiano», dice il comandante, che riporta: dati del fabbricante, nome dell’articolo pirotecnico, la categoria di appartenenza, istruzioni per l’uso e distanza minima di sicurezza, marcatura Ce di conformità, il quantitativo di massa attiva esplodente “Nec” (contenuto esplosivo netto).«La nostra raccomandazione – dice il comandante – è di non comprare i fuochi pirotecnici nelle bancarelle abusive, in quanto gli articoli acquistati non hanno le garanzie di filiera del prodotto, possono essere stati stoccati in maniera inadeguata o, peggio, possono essere articoli con etichette fasulle». L’accensione di artifizi pirotecnici in luoghi pubblici o aperti al pubblico è consentito solo dietro le previste autorizzazioni dell’autorità di ps.
Ed ecco alcuni consigli utili dei carabinieri per un corretto utilizzo dei prodotti: leggere sempre le modalità d’uso; non lanciare o indirizzare i fuochi d’artificio contro persone, animali o cose; se l’artifizio dopo la sua accensione non ha funzionato non ritentare di riaccendere l’eventuale miccia rimasta; non raccogliere da terra eventuali fuochi inesplosi, soprattutto quelli illegali, ma contattare le forze dell’ordine; prestare particolarmente attenzioni per gli artifizi impiegabili all’interno delle abitazioni e restare lontano da mobili e tendaggi facilmente infiammabili.
Per quanto riguarda i fuochi d’artificio illegali, in quanto non riconosciuti e non classificati dagli organi preposti, «non possono essere fabbricati, commercializzati o utilizzati – spiega il comandante -. Gli stessi risultano particolarmente pericolosi anche per la custodia e il trasporto, in quanto la miscela pirotecnica contenuta, con un consistente potere dirompente, è sensibile alle sollecitazioni esterne e la sua stabilità è influenzata dagli agenti atmosferici».
Gli effetti dell’esplosione sulla persona sono determinati «dal quantitativo e dalla potenzialità della miscela esplodente contenuta all’interno dell’artifizio, dalla distanza e dalla parte del corpo coinvolta, che può provocare lesioni gravi o anche la morte. La vendita, come la detenzione e l’impiego, comportano sanzioni penali».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA