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IL PROCESSO

Blitz Odissea, ecco le richieste di pena per gli uomini che riorganizzarono la cellula acese del clan Santapaola-Ercolano

La requisitoria del pm Marco Bisogni con le condanne chieste dall'accusa: la più pesante per Antonino Patanè conosciuto come “Nino coca cola”

Di Laura Distefano |

Quando Antonino Patanè, meglio conosciuto nella terre delle Aci come “Nino coca cola”, torna in libertà l'11 novembre 2018 riprende in mano lo scettro mafioso della cellula acese del clan Santapaola-Ercolano. D'altronde il boss è un pezzo da novanta di quella squadra che storicamente è stata rappresentata dal padrino Sebastiano Scuto, detto Nuccio Coscia, morto alcuni anni fa per cause naturali.

Patanè cerca di riorganizzare gli affari mafiosi dopo le ferite inferte dal blitz Aquilia. Al suo fianco arrivano altre vecchie conoscenze della famiglia catanese di Cosa nostra, come Carmelo Messina “melu u pisciaru” (scarcerato appena un mese prima di “coca cola”), Salvatore Indelicato “u spiddu”, fuori dalla galera a marzo 2019, e infine Rosario Panebianco “catta bullata”, a piede libero da luglio 2019. Le loro scarcerazioni non passano certo inosservate: la polizia comincia a monitorare i loro movimenti riuscendo a carpire assetti e affari mafiosi (come il racket).

Il fatto più eclatante è di geografia mafiosa: dopo tempo il gruppo di Aci Catena e di Acireale sono sotto la stessa regia. La piramide vede al vertice Patanè, coaidiuvato ad Aci Catena da Alfio Brancato “u piu” e ad Acireale dal triumvirato Messina, Indelicato e Panebianco. Le indagini della Squadra Mobile e del Commissariato acese portano all'operazione Odissea, scattata la scorsa estate, con 18 arresti (anche se gli indagati sono di più).

La maggior parte dei coinvolti sceglie di essere giudicato con il rito abbreviato. L'udienza preliminare davanti al gup è al giro di boa: il pm Marco Bisogni ha discusso pezzo per pezzo la delicata inchiesta e ha formulato le richieste di pena. La condanna più severa (20 anni) è quella chiesta al giudice nei confronti di Nino Patanè; per gli altri imputati le richieste vanno da 16 a 3 anni (con qualche richiesta di assoluzione inerente alcuni capi di imputazione).

Ecco le richieste di pena: Fabio Arcidiacono, inteso “Fabio Mafia”, 11 anni, Andrea Ariosto, 5 anni e 4 mesi e 17.333 euro di multa, Sebastiano Ariosto, 5 anni e 4 mesi e 17.333 euro di multa, Alfio Brancato detto “Alfio u piu”, 10 anni e 8 mesi, Giuseppe Salvatore Costarelli, 10 anni 4 mesi 13 giorni e 3.333 euro di multa, Sebastiano Cutuli detto “Seby u banditu”, 6 anni 3 mesi 3 giorni e 2.667 euro di multa, Massimo Filippo Felice, 5 anni 4 mesi e 17.333 euro di multa, Giuseppe Florio detto Broscia, 14 anni, Salvatore Indelicato “U spiddu”, 11 anni, Carmelo Messina inteso “Melo u pisciaru”, Rosario Panebianco detto”Catta bullata”, 16 anni e 8 mesi, Pietro Giovanni Pappalardo, 3 anni e 3 mila euro, Antonino Patanè detto “Nino coca cola”, 20 anni, Mario Patanè 'u cavaleri', 11 anni, Alfredo “Alfio” Quattrocchi, 11 anni, Concetto Ivan Quattrocchi “Ivan pastina”, 4 anni e 8 mesi e 20 mila euro di multa, Fabio Sardo “Fabio caropipi”, 4 anni e 8 mesi e 20 mila euro di multa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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