SANITA'
Bimbo di 8 giorni muore a Messina, donati gli organi per il trapianto
Sono oltre 220 i piccoli pazienti che in tutta Italia attendono un trapianto
E’ morto al Policlinico di Messina a distanza di otto giorni dalla nascita e i suoi genitori, nella speranza di poter aiutare qualcuno degli oltre 220 bambini che in tutta Italia attendono un trapianto, hanno scelto di dire "SI" alla donazione degli organi. Un esempio di solidarietà di grande valore, che dimostra comprensione nei confronti di chi è malato e fiducia nel sistema sanitario. Gli organi del neonato non sono stati poi prelevati per assenza di riceventi compatibili, sia in Italia che nel circuito europeo. Il bellissimo gesto di altruismo di questa giovane coppia di genitori fa sperare agli oltre 860 siciliani in lista d’attesa per un trapianto che possa ridursi la percentuale di opposizione alla donazione, nella nostra isola ferma al 40 per cento.
Il Coordinatore regionale del CRT lancia un appello: "Donare è una scelta naturale, offrire i propri organi a chi, dopo di noi, ne avrà bisogno, è un gesto di grande solidarietà che può trasformare un letto di morte in un letto di vita. Invitiamo i cittadini a soffermarsi a riflettere sull'importanza di esprimersi in vita sulla donazione di organi firmando la dichiarazione di volontà e di optare per il consenso quale atto di responsabilità sociale".
Sul fronte dei trapianti, sempre nel periodo 1 gennaio – 23 agosto 2021, sono stati effettuati complessivamente 133 interventi, alcuni dei quali resi possibili da donazioni avvenute in altre regioni. In particolare sono stati realizzati 64 trapianti di rene, 11 di cuore, 39 di fegato più 5 split, 11 di polmone, 1 combinato fegato-rene e 2 rene-pancreas.
I dati dal 1 gennaio alla data di oggi mostrano un sensibile aumento di segnalazioni di potenziali donatori da parte delle rianimazioni rispetto allo scorso anno, mentre restano invariati i "No" al prelievo degli organi espressi dai familiari dei pazienti in morte cerebrale: su 96 segnalazioni di pazienti potenziali donatori da parte delle rianimazioni, gli effettivi sono stati 42 e 39 le opposizioni. "La pandemia ha certamente influenzato l’aumento dei dissensi – commenta Giorgio Battaglia, Coordinatore regionale del Centro Regionale Trapianti -. A pesare è stata la saturazione delle terapie intensive, trincea della lotta al Covid, ma anche luogo in cui avvengono le donazioni di organi e tessuti necessarie ai trapianti".
Nel dettaglio, gli ospedali con il maggior numero di segnalazioni sono il Policlinico di Messina (15), il Civico di Palermo (10 adulti più 3 pediatrici), l’Azienda ospedaliera "Ospedali riuniti Villa Sofia Cervello" di Palermo (8), il presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento (7), il presidio Rodolico del Policlinico di Catania (7), il Cannizzaro di Catania (7), l’IRCSS Bonino Pulejo di Messina (5). Numeri che purtroppo non riescono a soddisfare le aspettative dei pazienti con insufficienza terminale d’organo, per i quali il trapianto rappresenta l’unica speranza di sopravvivenza: ossia 609 siciliani in attesa di un rene, 128 di un fegato, 41 un cuore, 77 un polmone e 6 di un pancreas.
Lo scorso ottobre l’assessorato alla Sanità, al fine di incrementare il livello di donazione di organi attraverso il miglioramento dell’organizzazione regionale, come prevede il "Programma Nazionale Donazione organi 2018-2020", oggetto dell’Accordo Conferenza Stato-Regioni del 14 dicembre 2017 recepito dalla Regione Siciliana, ha invitato tutti direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere a istituire gli uffici di coordinamento locale dotati di personale con elevata esperienza nel settore. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA