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Beni per 2 mln e mezzo sequestrati ad imprenditore nel Trapanese

Secondo le indagini, alle quali hanno contributo alcuni pentiti, l'uomo sarebbe ritenuto appartenente a una associazione di tipo mafioso che avrebbe conseguito illeciti profitti derivanti da finanziamenti pubblici previsti anche in favore della formazione professionale

Di Redazione |

La Dia e il Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Trapani hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro beni anticipato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale nei confronti di un imprenditore di Alcamo operante nel settore degli appalti pubblici e della formazione professionale. In totale sono stati sequestrati beni per 2,5 mln: sei aziende operanti nel settore della formazione professionale, edile e del commercio; il 50% delle quote di una società immobiliare; 4 immobili e 6 rapporti finanziari. Secondo le indagini, alle quali hanno contributo alcuni pentiti, l'imprenditore sarebbe ritenuto pericoloso e appartenente a una associazione di tipo mafioso che avrebbe conseguito illeciti profitti derivanti da finanziamenti pubblici previsti anche in favore della formazione professionale.

Nel maggio del 2016, l'imprenditore è stato arrestato e poi rinviato a giudizio. Gli investigatori hanno ricostruito alcune aggiudicazioni pubbliche a seguito delle quali doveva essere versato alla famiglia mafiosa il 2% rispetto al prezzo corrisposto dall’ente pubblico. 

Il sequestro beni della Dia di Trapani e dei finanzieri del nucleo Pef della guardia di finanza è scattato nei confronti dell’imprenditore Pasquale Perricone, 66 anni, ex vicesindaco di Alcamo, recentemente finito in un inchiesta per corruzione nell’ambito della formazione professionale. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA