Beni culturali in Sicilia, calano i furti ma sono in umento le contraffazioni

Di Redazione / 25 Aprile 2015

Lotta agli scavi clandestini, ai furti di beni culturali e alla contraffazione di opere d’arte. Ecco il campo di azione dei militari del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa. Ecco un bilancio delle operazioni compiute nel 2014. Individuati 29 scavi clandestini e sequestrati di quasi duemila reperti archeologici trafugati.

 

In calo i furti di beni culturali: sono stati 25 a fronte dei 38 dell’anno precedente (già in forte calo rispetto al 2012). Gli obiettivi più colpiti sono stati i luoghi privati e quelli di culto (il 48% e il 28%). Infine, l’analisi dei dati mostra la continua espansione del fenomeno della contraffazione di opere d’arte (31 opere false sequestrate rispetto alle 9 dell’anno precedente).

 

La strategia di intervento dei militari si è articolata lungo due direttrici: l’attività di prevenzione (rappresentata dalle molteplici attività ispettive) e l’azione di contrasto (attraverso le indagini di polizia giudiziaria). Eseguiti 676 controlli in musei, biblioteche, aree archeologiche e tutelate da vincoli paesaggistici. Compiute anche numerose verifiche amministrative nei mercatini, fiere ed antiquari.

 

Sono state denunciate 95 persone per vari reati (principalmente ricettazione, contraffazione di opere d’arte e reati in danno del paesaggio). Inoltre, l’attività investigativa ha permesso di sequestrare beni culturali illecitamente sottratti per un ammontare stimato in oltre 750 mila euro. I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese, soprintendenze e restituiti così alla fruizione pubblica.

 

Tra le operazioni più significative, spicca il sequestro di 1.015 monete, in bronzo, rame e argento, di epoca romana, I – II sec. d.C., illegalmente detenute da un collezionista privato; il recupero di un pregiato dipinto, risalente al 1895, dell’artista palermitano Michele Catti, sottoposto a tutela ed illecitamente venduto a un collezionista privato in violazione della normativa sui beni culturali; il recupero del fonte battesimale della chiesa di Santa Maria La Nova, a Palermo, rubato venticinque anni fa e ritrovato a Forte dei Marmi, a seguito di indagini congiunte del Reparto Operativo CC TPC di Roma e del Nucleo CC TPC di Palermo.

 

I carabinieri hanno infine restituito al Museo “Baldassarre Romano” di Termini Imerese (Pa): un violino “Matteo Goffriller” del 1690, rubato nel 1973 e al Conservatorio di Musica di Palermo: quattro violini (un “Nicolas Augustin Chappuy” del 1759, un “Casimiro Casiglia” del 1833, un “Israel Kaempffe und Söhne” del XIX secolo, un violino italiano di scuola marchigiana del 1800) rubati fine degli anni ‘90.

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Tag: furti d’are nucleo tutela patrimonio