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Naufragio Bayesian, le rivelazioni: «Evento repentino e improvviso. Portelloni aperti? Ancora non si sa»

Il pm Cammarano in conferenza stampa insieme al comandante della Capitaneria di Porto raccontano alcuni dettagli dell'inchiesta in corso

Di Redazione |

Conferenza stampa stamane a Termini Imerese su quanto accaduto all’alba di domenica scorsa a Porticello dove il veliero Bayesian, di proprietà del magnate inglese dell’informatica Mike Lynch, si è inabissato durante il maltempo che si era abbattuto a Porticello dove il mega yatch si trovava con il bilancio di 7 vittime e 15 sopravvissuti. Il silenzio da parte degli investigatori, nel corso di queste giornate durante le quali, in momenti diversi, sono stati recuperati i cadaveri, è stato oggetto di qualche polemica anche da parte dell’Ordine dei giornalisti.

“Si è trattato di un evento repentino e improvviso”, ha detto il pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano che coordina le indagini sul naufragio. «Il veliero è stata investito da un downburst». Le forti raffiche di vento che escono dal temporale possono raggiungere velocità anche superiori ai 100 km orari.

“Al momento non abbiamo la certezza che ci sia una scatola nera – ha aggiunto -. In questa fase si era puntato sulla ricerca. Dobbiamo attendere il recupero del veliero. Non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Possono essere informazioni che devono essere confermare da una seconda verifica”. Il procuratore ha poi aggiunto: «In plancia c’era un uomo dell’equipaggio quando è avvenuto il nubifragio». «L’attività di indagine è tesa proprio a capire cosa sia successo». ll pm ha anche detto che «gli occupanti della nave erano scesi a Cefalù il giorno prima. Non erano scesi a Porticello».

«Abbiamo aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo». «I membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test. Erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure». Sul luogo di ritrovamento delle vittime, il procuratore ha spiegato: «I passeggeri morti trovati nella stessa cabina di sinistra non dormivano tutti in quel locale». Forse cercavano bolle d’aria».

“L’inchiesta è certamente delle autorità italiane. Non conosco le norme inglesi, ma potrebbe esserci un intervento anche delle autorità di quel Paese. Sono in corso interlocuzioni”. Così il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio che ha anche detto che il comandante della Bayesian, il neozelandese James Cutfield, non potrà per il momento asciare la Sicilia perché dovrà essere sentito nuovamente. «Potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero», ha aggiunto il procuratore capo di Termini Imerese. Il fascicolo, per ora a a carico di ignoti, è aperto con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo aveva detto il pm.

Alla conferenza stampa è presente anche Raffaele Macauda comandante della Capitaneria di Porto di Palermo. «Le due imbarcazioni potevano stare in rada in quella zona. Del resto per quella sera non c’era un’allerta di burrasca».

Il riferimento, oltre che per la barca a vela di lusso affondata è per l’altro veliero, Sir Robert B. P., battente bandiera olandese, il cui equipaggio ha soccorso i naufraghi. «E’ necessario un piano di recupero circa le modalità da utilizzare per portare a galla il veliero. Un piano da presentare all’autorità marittima. Preliminarmente devono essere svuotati i serbatoi», ha aggiunto il comandante della Capitaneria di Porto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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