La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha tagliato uno dei principali canali di rifornimento di droga in Sicilia proveniente dalla Calabria. Le fiamme gialle hanno infatti arrestato su ordine del gip del tribunale reggino e su richiesta della Dda di Reggio, 24 persone nelle province di Reggio Calabria, Catania, Messina, Vibo Valentia, Salerno, Milano e Pavia. Quindici sono finite in carcere e 9 ai domiciliari e tutte sono accusate a vario titolo di essere coinvolte in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’inchiesta ha smantellato un gruppo di narcos calabresi considerati interlocutori privilegiati con le più grosse organizzazioni mondiali dedite al commercio di droga. Il gruppo criminale, che per comunicare faceva uso di telefoni cellulari criptati, ma anche di cabine telefoniche pubbliche, faceva affari con gruppi che operavano in Albania ed in Brasile.
E’ stato anche scoperto che i narcos calabresi erano in grado di far giungere dal Brasile ingenti partite di cocaina, stoccate in Svizzera, per poi essere trasportate in Lombardia per essere rivendute ad acquirenti locali tra cui un albanese di particolare caratura criminale. Nel corso delle inchieste è stata anche scoperta la visita di un narcos brasiliano in Calabria: a seguito di problematiche legate al pagamento della droga l’uomo si sarebbe recato in in visita dal vertice del gruppo per trovare una soluzione.
Prima dell’incontro – monitorato dagli investigatori – al fine di far comprendere in maniera chiara l’importanza del soggetto che si apprestava ad incontrare, uno degli indagati ha spiegato al referente brasiliano lo spessore criminale del proprio capo facendogli anche leggere articoli di stampa. Il gruppo commerciava anche in marijuana e gestiva una consolidata attività di smistamento dello stupefacente attraverso l’impiego di appositi corrieri, sempre pronti a rifornire molteplici “piazze di spaccio”, fungendo da spola tra il territorio calabrese e quello siciliano.