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Associazione donne giuriste: “Rispettare le pari opportunità negli incarichi”

Un congresso ricco di contenuti che conferma l'impegno dentro e fuori le aule giudiziarie dell'associazione ADGI, presente nel territorio nazionale dal 1953.

Di Redazione |

Si è svolto a Roma il Congresso Nazionale dell’associazione donne giuriste che ha visto la partecipazione di più di 180 socie arrivate da tutta Italia, e tra i relatori oltre alla prima presidente della corte di Cassazione Margherita Cassano, la vice ministro al lavoro, Maria Teresa Bellucci. Dall’assise Emerge il bisogno di interventi normativi mirati per le Pari Opportunità. Dal Fisco alle infrastrutture. Parole di plauso, nell’indirizzo di saluto del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, “per l’impegno che l’associazione Donne Giuriste Italia profonde nell’intraprendere percorsi di politiche di genere volti a realizzare le pari opportunità tra professioniste e professionisti nel mondo del lavoro e nella società”.

Un congresso ricco di contenuti che conferma l’impegno dentro e fuori le aule giudiziarie dell’associazione ADGI, presente nel territorio nazionale dal 1953. La Presidente Nazionale Avv. Irma Conti dichiara che nel nostro settore, come d’altronde in molti altri, c’è ancora lo stereotipo del professionista solo maschile. Il cliente – soprattutto se uomo – è naturalmente portato a conferire l’incarico a un uomo perché lo ritiene più professionale e competente. Gli uomini tra di loro hanno inoltre un network forte e si segnalano a vicenda, si sostengono».

Le proposte concrete di Adgi la prima prevede l’obbligo per tutti gli uffici pubblici di rispettare le pari opportunità nei processi di selezione per il conferimento degli incarichi. L’altra proposta elaborata da Adgi ed esposta da Irma Conti riguarda la conciliazione vita-lavoro delle giuriste. «Siamo consapevoli che tante donne lasciano la professione o la svolgono al di sotto delle loro capacità per la difficoltà a conciliare famiglia e lavoro. Quelle che ci provano devono spesso ricorrere a babysitter o ad altri aiuti per riuscire a lavorare con il risultato che tutto ciò che guadagnano finisce in queste spese. Per questo abbiamo proposto di introdurre la deducibilità totale delle spese che le professioniste sostengono per la cura dei figli. Riconoscere questa agevolazione avrà un effetto duplice: un aiuto per le professioniste e la creazione di nuovi posti di lavoro che sosterranno la ripresa economica».

Catania è stata rappresentata dal direttivo di sezione, presidente avv Lucia Tuccitto, vice presidente Avv Maria Lucia D’Anna e tesoriera avv Gina Semprevivo, oltre che dalle socie Alessandra Chillari e Maria Caterina Caltabiano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA