Sanità
“Aspide”, gamberoni e scampi in cambio di favori e concorsi pilotati: cosa c’è dietro gli arresti di Trapani
Sono 17 le persone finite nell'inchiesta che coinvolge l'Asp ma anche il Consiglio comunale di Trapani nella persona del suo presidente
Corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio in alcune procedure concorsuali, appalti di ventilatori polmonari durante l’emergenza Covid e per la sanificazione dei locali dell’Azienda sanitaria provinciale (in cambio di cassette di scampi e di gamberoni) sono tra i reati contestati, a titolo diverso, alle diciassette persone finite nell’indagine denominata “Aspide” della Procura della Repubblica di Trapani, condotta dalla guardia di finanza. Tra queste ci sono il presidente del consiglio comunale di Trapani Anna Lisa Bianco, 44 anni, finita agli arresti domiciliari sospesa dalla Prefettura nella serata di ieri e l’ex manager dell’Asp Fabio Damiani, 56 anni, anche lui agli arresti domiciliari, già arrestato nel 2020 in un’altra operazione “Sorella sanità” che aveva interessato la sanità palermitana.
I provvedimenti disposti dal gip Caterina Brignone eseguiti ieri, hanno portato in carcere Giuseppa Messina, 64 anni, dirigente dell’Asp e Gioacchino Oddo, 67 anni, direttore sanitario per diverse ipotesi di reato. Agli arresti domiciliari 8 persone, oltre Damiani e Bianco, Antonella Federico, 39 anni, dipendente della società Althea Italia e responsabile di commessa dell’Ati per apparecchiature mediche che sarebbero risultate non conformi al capitolato d’appalto, l’imprenditore e consigliere comunale di Mazara del Vallo Giovani Iacono Fullone, 57 anni (anche lui sospeso dalla Prefettura) che avrebbe ricevuto informazioni su una procedura di gara, il direttore dell’Unità operativa complessa Centro salute globale Antonino Sparaco, 62 anni, che avrebbe ricevuto l’incarico grazie all’interessamento di Oddo.
Disposti i domiciliari per l’omessa comunicazione di una positività al Covid il direttore sanitario di un laboratorio di analisi, Bartolomeo Gisone e il dentista Alberto Adragna, 65 anni, ex presidente dell’Ordine professionale. Agli arresti domiciliari anche Attilio Giuseppe Bonavires, 42 anni, e appunto Anna Lisa Bianco «per avere avuto informazioni su un concorso a un bando dell’Asp». Per tre indagati Anna Maria Cruciata, Carlo Gianformaggio, vice direttore sanitario e Nicola Gangi sono stati disposti obbligo e divieto di dimora. Solo indagati il medico Ranieri Candura e la dirigente Antonina La Commare. Le contestazioni riguardano fatti che sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2022 e ipotizzano reati di corruzione, di rivelazione di segreto d’ufficio nei concorsi e nell’assegnazione di borse di studio fino alla richiesta di prestazioni sessuali nei confronti di una donna in una procedura per il rinnovo della patente di guida.
Secondo la tesi della Procura Gioacchino Oddo, in qualità di direttore sanitario, avrebbe favorito l’assunzione di Antonino Sparaco a direttore in sostituzione dell’Unità operativa Centro Salute globale: non avrebbe infatti pubblicato il bando «in mancanza di profili oggettivi e soggettivi richiesti dall’ufficio risorse umane, favorendo la predisposizione della procedura concorsuale separata per agevolare la nomina». Inoltre Sparaco, «mediante timbratura del badge», avrebbe attestato false prestazioni lavorative fuori sede. A Oddo, inoltre, è contestato il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità per avere indotto una donna ad avere con lui una serie di rapporti sessuali in cambio del suo interessamento per il rinnovo della patente di guida. La presidente del Consiglio comunale Anna Lisa Bianco invece avrebbe saputo in anticipo i quiz della procedura straordinaria di assunzione prevista per l’emergenza Covid. L’ex manager Damiani, accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in qualità di dirigente generale con la funzionaria dell’Asp Giuseppa Messina, avrebbe pilotato il procedimento amministrativo di un appalto, senza bando di gara, per la fornitura di ventilatori polmonari durante la pandemia. La stessa contestazione è stata mossa ad Antonella Federico per aver condizionato «la scelta del contraente» e assicurato un appalto alla società Althea Italia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA