CALTANISSETTA – Sono complessivamente 22 gli indagati nell’inchiesta della Procura di Caltanissetta che ha scoperchiato il verminaio di corruzione e spionaggio messo su dall’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, arrestato questa mattina con altre cinque persone, tutte ai domiciliari: il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, ex capocentro della Dia di Palermo tornato all’Arma dopo un periodo nei servizi segreti; Diego Di Simone, ex sostituto commissario della squadra mobile di Palermo; Marco De Angelis, sostituto commissario prima alla questura di Palermo poi alla prefettura di Milano; Ettore Orfanello, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza a Palermo, e l’imprenditore Massimo Romano, re dei supermercati in Sicilia.
Un altro provvedimento cautelare riguarda Giuseppe Graceffa, vice sovrintendente della polizia in servizio a Palermo, sospeso dal servizio per un anno. Sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché più delitti di corruzione.
Nell’inchiesta vi sarebbero anche altri 15 indagati, non raggiunti da alcun provvedimento, accusati di aver avuto in qualche modo un ruolo nella catena delle fughe di notizie. Tra di loro l’ex presidente del Senato Renato Schifani; l’ex generale Arturo Esposito, ex direttore del servizio segreto civile (Aisi); Andrea Cavacece, capo reparto dell’Aisi; Andrea Grassi, ex dirigente della prima divisione del Servizio centrale operativo della polizia; Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di finanza di Caltanissetta e poi capocentro della Dia nissena; Mario Sanfilippo, ex ufficiale della polizia tributaria di Caltanissetta. Indagati anche il professore Angelo Cuva, Maurizio Bernava, Andrea e Salvatore Calì, Alessandro Ferrara, Carlo La Rotonda, Salvatore Mauro, Vincenzo Mistretta e Letterio Romeo.
Il professore Angelo Cuva è docente di diritto tributario all’università di Palermo; Maurizio Bernava, ex segretario confederale della Cisl e attuale dirigente di Fondimpresa, è stato in passato segretario regionale dello stesso sindacato in Sicilia; gli imprenditori Andrea e Salvatore Calì sono titolari di un’azienda che avrebbe effettuato bonifiche negli uffici di Montante: Alessandro Ferrara è responsabile del reparto analisi dell’Aisi; Carlo La Rotonda è direttore di Reti d’imprese di Confindustria; Letterio Romeo è l’ex comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Caltanissetta; Salvatore Mauro è un tecnico; Vincenzo Mistretta viene indicata come persona vicina a Montante che avrebbe cercato di contattare persone che dovevano essere ascoltate dalla Procura.