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Arresti sanità, la maledizione degli (ex) aspiranti sindaci e “Trantino ha due problemi in meno”

Le carte della bufera che si è abbattuta sul mondo sanitario catanese

Di Redazione |

«Enrico? Da oggi ha due problemi in meno: non può, per motivi d’opportunità, assumere delle difese che sarebbero delicate, oltre che gratuite, e poi soprattutto s’è tolto qualche pressione sulla nomina degli assessori…». Verrebbe quasi voglia di scomodare André Breton, teorico del surrealismo, per inquadrare l’humour noir che trapela da ambienti vicini al candidato sindaco di centrodestra. La bufera che si abbatte su sanità e politica arriva a pochi giorni dalla presentazione delle liste. E la cronaca giudiziaria – l’arresto dell’ex assessore comunale di FdI, Pippo Arcidiacono, e altri due big del centrodestra etneo, gli ex assessori regionali Ruggero Razza e Antonio Scavone, fra gli indagati – irrompe nella campagna elettorale sotto il Vulcano.

Con quali effetti? Per Enrico Trantino è certamente motivo d’imbarazzo il coinvolgimento dell’ex collega meloniano nella giunta di Salvo Pogliese e del suo socio di studio, che stavolta – diversamente dal processo sui falsi dati Covid in corso a Palermo – non sarà difeso dal penalista figlio d’arte. Ora il meloniano Trantino deve affrontare il caso da aspirante sindaco, favorito nei pronostici e finora dispensato dai veleni. Anche per la strategia bon ton dello sfidante progressista Maurizio Caserta, nel dibattito non è entrata la questione morale: nessuno, come invece accaduto a Palermo, ha finora citato l’appoggio della Dc di Totò Cuffaro, né evocato il forzista Marcello Dell’Utri, del quale Trantino fu difensore nel processo che poi portò l’ex senatore in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. E nemmeno ieri dai fronti opposti al centrodestra è arrivata una sola parola d’attacco. Perché distratti dal ponte festivo o magari preoccupati di trovare qualcuno dei propri esponenti nelle carte dell’inchiesta. Magari oggi, nel giorno di un altro blitz a Catania – non dei carabinieri, ma di Elly Schlein, nel pomeriggio in Pescheria per un comizio – si ritroverà la favella.

Eppure il problema, in teoria, si pone. In una città che ha visto Pogliese prima sospeso e poi dimissionario per effetto della condanna per peculato nel processo sulle “spese pazze” all’Ars, oltre che Enzo Bianco, altro ex sindaco aspirante al grande ritorno, stoppato per l’interdizione della Corte dei conti sulla vicenda del dissesto, sulla quale è aperto anche un processo penale.

Trantino ha dalla sua parte l’immagine, riconosciuta anche dagli avversari, di gentleman di destra. Ma è chiaro da da ieri il tema dei compagni d’avventura si pone. Eccome. Sullo sfondo una suggestione: l’inchiesta suggerisce una sorta di “maledizione del Liotru”. I tre politici coinvolti erano, prima della scelta dei vertici nazionali di Fdi poi accolta dagli altri alleati, tutti aspiranti sindaci. Arcidiacono è stato l’ultimo dei moicani-meloniani ad arrendersi all’evidenza, ritirando la sua autocandidatura; Razza fino alla fine ha sperato nella designazione romana, sconfitto al fotofinish dal socio che da un po’ non ha più rapporti con Nello Musumeci; e anche su Scavone, prima dell’asse con FdI, Raffaele Lombardo («quando parli di candidato sindaco, Antonio sparisce…», lo sfottò dell’ex governatore nella conferenza stampa dopo l’assoluzione in Cassazione) ci aveva fatto un pensierino. «Meglio così, perché oggi saremmo senza candidato a quattro giorni dalle liste», sospira un saggio del centrodestra. E c’è chi ironizza: «Ora c’è più spazio in giunta». Riferendosi all’accordo, ancora in alto mare, sugli assessori. Era soprattutto Arcidiacono a rivendicare un posto, ma «ora Enrico ha comunque un motivo in più per chiedere mani libere alla Meloni e agli alleati», raccontano in casa FdI. Dove non è passata inosservata la presenza fissa, al fianco del candidato, di due altri ex assessori: Sergio Parisi, fino all’ultimo in lizza da aspirante sindaco, e Barbara Mirabella, che punta all’archiviazione nell’inchiesta per corruzione sull’organizzazione di un congresso. Medico, ovviamente,Twitter: @MarioBarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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