SAN PAOLO – La polizia federale brasiliana ha arrestato stamani un brasiliano cresciuto in Italia sospettato di aver fatto parte di Cosa Nostra. Secondo il portale di notizie G1, l’uomo, la cui identità non è stata divulgata, è stato catturato nell’ambito di un’operazione di polizia, battezzata “Sicilia”, tesa a smantellare un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga e attiva nella regione metropolitana di Salvador de Bahia. Gli agenti stanno compiendo altri 16 mandati di arresto.
Il brasiliano finito in manette, che secondo gli inquirenti avrebbe accumulato un patrimonio superiore a cinque milioni di reais (1,4 milioni di euro), sarebbe stato socio in affari dell’ex boss mafioso Tommaso Buscetta (1928-2000) ed era responsabile per ricevere e provare campioni di cocaina che sarebbero poi stati inviati in Europa. I suoi principali fornitori erano membri della fazione criminale del Primo Comando della Capitale di San Paolo.
L’arresto di Tommaso Buscetta avvenne nel 1983 proprio a San Paolo, in Brasile, dove il capomafia siciliana si per consumare la sua latitanza e gestire il traffico di droga con la Sicilia. La sua cattura si rivelò fondamentale per le indagini di Giovanni Falcone, che riuscì così a capire i meccanismi dell’organizzazione mafiosa, la struttura e la guerra tra le cosche – anni ’70 e ’80 – che aveva visto i Corleonesi di Totò Riina e Bernardo Provenzano prevalere sui boss di Santa Maria delle Grazie, comandati da Stefano Bontade. Conosciuto come il boss “dei due mondi”, Buscetta, palermitano, svelo anche l’esistenza della “cupola” mafiosa che sembrava poi essere stata sciolta ma che come ha dimostrato l’operazione antimafia di oggi era stata ricostituita.